Movimenti neofascisti e difesa della democrazia
- Autori: Blando, F
- Anno di pubblicazione: 2014
- Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
- Parole Chiave: democrazia costituzione istituti di garanzia partito politico
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/94347
Abstract
La XII disposizione transitoria e finale della Costituzione sancisce il divieto di riorganizzazione in qualsiasi forma «del disciolto partito fascista». La garanzia costituita da questa disposizione appare lineare, nel senso che la Costituzione riconosce nel perpetuarsi della concezione fascista una minaccia per la repubblica e la democrazia. Nondimeno, la circostanza che dal punto di vista storico il fascismo possa essere considerato oggi un fenomeno del passato, non impedisce che la portata giuridica della disposizione possa continuare ad avere una sua valenza anche per il futuro, nel caso in cui movimenti di questo tipo dovessero ripresentarsi. La politica costituzionale ha provveduto sostanzialmente a svalutare e ridurre la portata eccezionale di tale autotutela. Un processo involutivo, quest’ultimo, che ha interessato anche dottrina e giurisprudenza. Il neofascismo non è più avvertito come un pericolo per la democrazia in quanto è venuto meno l’antifascismo come valore e base del patto costituzionale. Il saggio, sulla scorta di dati tratti dalla realtà italiana, ma inquadrati nel più generale contesto europeo, ha lo scopo di ribaltare i termini della questione.