Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

ANTONINO BLANDO

L'Italia trasformata

  • Autori: Blando, A
  • Anno di pubblicazione: 2012
  • Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
  • Parole Chiave: Storia, Italia, Repubblica, welfare state,
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/78244

Abstract

Il saggio si concentra sul tema dell'ascesa e declino del welfare state nell'Italia repubblicana. I caratteri della trasformazione italiana hanno infatti coordinate strutturali simili a quelli occidentali: cioè di una capillare, sistematica assunzione dentro l'involucro delle politiche di welfare - e sotto la copertura delle gigantesche burocrazie pubbliche - della totalità delle relazioni umane fondamentali: dalle funzioni di cura, dei processi di formazione e acculturazione, della gestione del tempo, della allocazione nello spazio e del controllo dei rischi. Di tutto ciò che sino ad allora era stato esterno al sistema del lavoro salariato affidato esclusivamente al privato o alla famiglia. L'allargamento delle funzioni statali, dalla scuola alla sanità, dalle burocrazie centrali a quelle periferiche, permetteva l'ingresso di una forza lavoro nuova. Anche la crisi di fine millennio segue un percorso europeo. Lo stato di debolezza in cui versano i regimi democratici può ritenersi in primo luogo un effetto paradossale del successo della democrazia, la quale, sospinta dalle passioni ideologiche che animava le forze politiche, aveva conseguito sino agli anni novanta straordinari risultati in termini di sviluppo, di libertà, di benessere individuale e collettivo. Così, esauritesi o dispersi i grandi conflitti, consumatesi le ideologia, rattrappitesi i partiti, l’antica avversione al government by discussion era tornata ad infiammarsi. Disincanto, delusione, risentimento e cinismo costituivano la sostanza di questo male delle democrazie, mentre manifestazioni più frequenti ne erano l’astensionismo, l’irrequietezza elettorale e l’antipolitica. Quest’ultima veniva definita come una variante postmoderna del populismo, convertito alla democrazia, che sapeva cercare il consenso soprattutto in quelle categorie sociali che negli anni dello sviluppo avevano conosciuto un miglioramento degli stili e che adesso si trovavano a soffrire i cambiamenti dei sistemi di produzione imposti dalla globalizzazione liberista.