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2149 - PSICOLOGIA DEL CICLO DI VITA

Presentazione

Obiettivi Formativi

Obiettivi specifici: La finalità specifica della laurea magistrale in Psicologia del Ciclo di Vita è fornire strumenti teorici e pratici per operare interventi di tipo psicologico nei principali contesti di riferimento dell'individuo, quali la famiglia, la scuola e la comunità più allargata, lungo tutto il suo ciclo di vita (dall’infanzia alla senescenza). L'attenzione viene posta sia sulle situazioni di sviluppo tipico sia sui momenti di particolare difficolta, sulle situazioni di rischio (come la presenza di difficoltà dello sviluppo, l'ospedalizzazione o la presenza di bisogni educativi speciali) e sui fattori di promozione del benessere psicologico e della resilienza. A tale scopo, l'offerta formativa mira ad offrire agli studenti saperi e strumenti metodologici necessari per progettare e realizzare: - ricerche, programmi di prevenzione e interventi psicologici che ricoprano le fasi dell'intero ciclo di vita, dalla nascita all’età senile; - interventi psicologici che riguardino l'ambito individuale, di coppia, familiare e di gruppo relativamente alla promozione della salute, all'apprendimento permanente, alla valutazione e al trattamento di problematiche fisiche, cognitive, sociali, linguistiche ed emotivo-affettive. Il Corso di laurea Magistrale in Psicologia del Ciclo di Vita dà accesso ai Master di secondo livello, alle Scuole di specializzazione di area psicologica e ai Dottorati di ricerca. Il corso ha una durata di due anni e prevede l'acquisizione di 120 crediti formativi universitari (CFU) di cui 86 CFU dedicati agli insegnamenti. Completano il percorso, un laboratorio di conoscenza della lingua inglese (livello B2), 20 CFU di Tirocinio Pratico Valutativo (TPV) e le attività legate alla prova finale. In particolare, la nuova offerta formativa che è stata rimodulata a partire dall’a.a. 2023-24, in risposta ai decreti istitutivi delle lauree abilitanti, è stata frutto di un lungo processo di elaborazione e confronto che ha previsto il coinvolgimento dei docenti della LM, delle rappresentanze studentesche e delle parti sociali interessate alla Laurea Magistrale (Ordine degli Psicologi della Regione Sicilia, Servizi dell’ASP, Associazioni del Terzo Settore, Legacoop, Centro di Orientamento e Tutorato dell’Università di Palermo, Regione Siciliana, Istituti Scolastici, Centri di ricerca, Strutture Ospedaliere, Strutture di formazione e gestione delle risorse umane). Alla luce delle indicazioni emerse dal Decreto (attuativo) Interministeriale n. 654 del 05/07/2022 della Legge n. 163, recante “Disposizioni in materia di titoli universitari abilitanti" delli8 Novembre 2021, si è posta l’esigenza di aumentare e ripensare i CFU dedicati alle attività di tirocinio o meglio Tirocinio Pratico Valutativo (TPV), ossia attività pratiche contestualizzate e supervisionate, che prevedono l’osservazione diretta e l’esecuzione di attività finalizzate ad un apprendimento situato e allo sviluppo delle competenze e delle abilità procedurali e relazionali fondamentali per l’esercizio dell’attività professionale. Tali competenze si riferiscono agli atti tipici e riservati, caratterizzanti la professione di psicologo anche ai sensi dell’articolo 1 della legge 18 febbraio 1989, n. 56, e comprendono l’uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione, di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, a gruppo, agli organismi sociali e alle comunità, nonché le attività di sperimentazione, ricerca e didattica. È stato quindi necessario rivedere il RAD, ripensando la didattica che deve essere sempre più focalizzata sulla professionalizzazione degli studenti e sulla possibilità di apprendere strumenti pratici da potere utilizzare nella pratica lavorativa. L’esigenza di modificare il RAD si è configurata anche come un’opportunità per rispondere ad alcune criticità precedentemente emerse dalla SMA e dal RRC, che mettevano in luce il bisogno di aumentare il numero degli avvii di carriera al primo anno del CdS (iC00a) e di migliorare la percentuale di occupati laureati nel CdS a un anno dal titolo. In seguito a focus group realizzati con gli studenti, è emersa la necessita di introdurre degli insegnamenti collegati a nuovi bisogni del mercato del lavoro e ad ambiti di intervento in cui è forte la richiesta di psicologi, come gli ambiti della human-computer interaction, della psicologia scolastica, dell’intervento neuropsicologico e del supporto nell’invecchiamento, della valutazione in ambito giuridico per rendere più attrattiva la LM. In una direzione simile si sono orientati i consigli forniti dagli stakeholder che hanno espresso un parere molto favorevole verso i cambiamenti apportati nella nuova offerta formativa. Gli insegnamenti, che sono stati individuati in questo modo allo scopo di offrire agli studenti un piano di studi originale al livello nazionale, in linea con le tendenze della ricerca internazionale nell'ambito delle scienze psicologiche e con le richieste del mercato del lavoro, sono distribuiti nei due anni del corso di laurea in modo da collocare: - Al primo anno, quelli relativi all'estensione e al rafforzamento di competenze di base e all'approfondimento di tematiche psicologiche specifiche. Tra questi sono previsti insegnamenti focalizzati sui metodi di ricerca psicologica e analisi dei dati, sulla neuropsicologia dello sviluppo e dell’invecchiamento, sulla cyberpsychology, sulla psicopatologia dello sviluppo, sulla valutazione dello sviluppo tipico e atipico, sulla psicologia pediatrica, sulla psicologia dell’orientamento e sulla progettazione di interventi psicologici. Inoltre, è previsto un laboratorio di conoscenza della lingua inglese (livello B2) e 6 CFU di attività di Tirocinio Pratico Valutativo (TPV) interne, coordinate da docenti della LM e referenti delle parti sociali, che prevedono l’osservazione diretta e l’apprendimento situato di competenze fondamentali per l’esercizio della professione. Nel caso specifico, riguarderanno, le tecniche di potenziamento cognitivo, la valutazione di programmi evidence-based, gli interventi neuropsicologici a supporto dell’invecchiamento, i percorsi psicodiagnostici in ambito clinico e giuridico, la scrittura di resoconti clinici, gli aspetti deontologici e di etica professionale. - Al secondo anno gli insegnamenti maggiormente volti all'acquisizione di competenze sull'utilizzo di strumenti, metodi e tecniche di valutazione e di intervento psicologico in contesti differenti e in diverse fasce di età. Tra questi gli strumenti di valutazione psicodinamica nel ciclo di vita, gli strumenti e le tecniche del colloquio psicologico, i metodi e le tecniche di valutazione e intervento in ambito scolastico, e i modelli di intervento clinico sulla famiglia. Inoltre, è previsto un insegnamento a scelta di 8 CFU e grande spazio viene lasciato al Tirocinio Pratico Valutativo esterno di 14 CFU da svolgere in strutture esterne selezionate e qualificate allo scopo di acquisire conoscenze sul mondo dei servizi e sviluppare competenze professionali sotto la supervisione di tutor psicologi. Infine, sono previsti 8 CFU per la realizzazione della prova finale. Tutti gli insegnamenti e le attività di TPV prevedono esercitazioni e attività di laboratorio in modo da consentire agli studenti di applicare le proprie conoscenze e capacità di comprensione nei diversi ambiti professionali cui la laurea fa riferimento. Alla fine del percorso, gli studenti acquisiranno: - competenze avanzate relative ai diversi aspetti della Psicologia dello sviluppo e dell'educazione, della Psicometria e della Psicologia dinamica, attraverso le attività formative caratterizzanti; - competenze finalizzate a completare il profilo professionale in uscita con i fondamenti epistemologici dei costrutti teorici più rilevanti ed attuali della psicologia del ciclo di vita (per esempio, nei settori della Psicologia generale, della Psicometria e della Neuropsicologia dello sviluppo) e ad orientare il percorso formativo curriculare verso le esigenze espresse dal mercato del lavoro, attraverso ulteriori attività formative affini ed integrative.

Sbocchi Occupazionali

Profilo: Psicologo del ciclo di vita Funzioni: - Interpretazione dei dati provenienti dall'applicazione di strumenti di valutazione psicologica, atti a rilevare i principali processi di sviluppo psicologico tipico e atipico con attenzione ai contesti familiari, educativi, scolastici e di cura, nelle diverse fasi del ciclo di vita (dalla nascita all’età senile). - Comprensione di quadri diagnostici in soggetti in condizioni di disagio e che presentano traiettorie evolutive atipiche con conseguente formulazione di prognosi circa i possibili percorsi di sviluppo nei vari contesti relazionali, culturali e sociali. - Progettazione e coordinamento di interventi psicologici, di prevenzione, educativi, di orientamento, di potenziamento e di supporto nei contesti tipici di apprendimento (ad es., scuole e università), di sviluppo (ad es., famiglie e comunità) e di cura (ad es., ospedali e comunità terapeutiche) nel corso del ciclo di vita. - Realizzazione di interventi psicologici nell’ambito della promozione della salute e nella prevenzione, diagnosi e trattamento del malessere psicologici nelle diverse fasi del ciclo di vita, con particolare riguardo all’infanzia e all’adolescenza ma con attenzione anche allieta' adulta e allieta' senile. - Realizzazione e valutazione di programmi evidence-based nella prospettiva della psicologia del ciclo di vita. - Valutazione dell'adeguatezza e dell'efficacia degli interventi psicologici volti a ridurre i disturbi dello sviluppo, a formare operatori psicosociali e a favorire un buon adattamento agli ambienti di vita. - Insegnamento della psicologia in ambito professionale, scolastico, universitario o equiparato. - Progettazione e realizzazione di ricerche in ambito psicologico. Competenze: Le competenze acquisite durante il corso di laurea in Psicologia del Ciclo di Vita rappresentano una solida formazione specialistica, coerente con le indicazioni di EuroPsy, che permetteranno al laureato di essere in possesso dell’abilitazione professionale e di operare nei diversi ambiti d'intervento professionale nel nostro paese e all'estero. Tra questi ambiti si possono annoverare: - Libera professione in campo della psicologia del ciclo di vita. - Ricerca psicologica al livello nazionale e internazionale. - Esercizio di funzioni di responsabilità o di consulenza nelle organizzazioni e nei servizi rivolti a bambini, adolescenti, giovani adulti, adulti e anziani. - Realizzazione di interventi clinici, di consulenza psicologica, riabilitazione, potenziamento, supporto e orientamento nelle diverse fasi del ciclo di vita con singoli individui, coppie, famiglie e gruppi. - Consulenza per la progettazione e la realizzazione di strumenti e metodi educativi e di valutazione psicologica. - Progettazione e valutazione di interventi evidence-based di promozione del benessere psicologico e relazionale, di prevenzione del disagio psicologico, di promozione delle life skills e dell’inclusione sociale. - Ulteriore percorso formativo di preparazione alla professione di Psicoterapeuta, previo conseguimento della specializzazione post lauream prevista dall'ordinamento MIUR. Sbocchi: Il laureato magistrale in Psicologia del Ciclo di Vita sarà in possesso dell’abilitazione professionale e potrà operare in tutti gli ambiti previsti dalla legge L.18 Febbraio 1989, n.56 per l’Ordinamento della professione di Psicologo, che recita al comma 1: “La professione di psicologo comprende l'uso degli strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la diagnosi, le attività di abilitazione-riabilitazione e di sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al gruppo, agli organismi sociali e alle comunità. Comprende altresì le attività di sperimentazione, ricerca e didattica in tale ambito". Inoltre, la legge 3/2018 sancisce che lo Psicologo è un professionista sanitario e il decreto n. 654 del 5 luglio 2022 rende la laurea magistrale in Psicologia abilitante alla professione. In particolare, il laureato magistrale in Psicologia del Ciclo di Vita potrà operare: a) in strutture educative, scolastiche ed extra-scolastiche; b) in istituzioni sanitarie, pubbliche e private (come ospedali, cliniche, ecc.); c) in comunità socio-educative, terapeutiche, di accoglienza, di recupero e di riabilitazione; d) in istituti o enti di ricerca, pubblici e privati; e) in organizzazioni, pubbliche e private (incluso privato sociale) che erogano servizi alle persone, ai gruppi e alla comunità (ASL, Enti Locali, enti di formazione, cooperative di servizi educativi, cooperative di servizi sociali, ONG nazionali ed internazionali); f) in centri di orientamento scolastico e professionale; g) in strutture del circuito penale (minorile e adulto); h) nelle pubbliche amministrazioni; i) nella libera professione.

Caratteristiche della Prova Finale

Ai sensi dell'art.29 del Regolamento Didattico di Ateneo, lo studente, per il conseguimento della laurea deve sostenere una prova finale. Coerentemente con gli obiettivi formativi del Corso di Laurea e con i risultati di apprendimento attesi, la prova finale per il completamento degli studi consiste nella presentazione e discussione di un elaborato scritto su un tema di carattere psicologico a scelta dello studente o sull'esperienza di tirocinio. Per essere ammesso alla prova finale lo studente deve avere acquisito tutti i crediti formativi previsti dall'ordinamento didattico del corso di studio, con l'eccezione dei CFU assegnati alla prova finale. Sono ammessi all’esame finale coloro che conseguono un giudizio di idoneità del tirocinio pratico-valutativo interno ai corsi di studio. L'elaborato finale sarà presentato dallo studente ad una Commissione proposta dal Consiglio di Corso di Studio. Il predetto esame finale per il conseguimento della laurea magistrale in Psicologia, ai sensi degli articoli 1 e 3 della legge 8 novembre 2021, n. 163, abilita all’esercizio della professione di psicologo e comprende anche lo svolgimento di una prova pratica valutativa delle competenze professionali acquisite con il tirocinio interno ai corsi di studio, volta ad accertare il livello di preparazione tecnica del candidato per l’abilitazione all’esercizio della professione, che precede la discussione della tesi di laurea.