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“Per continuare” la festa delle donne migranti del progetto Fei “I saperi per l'inclusione” e la consegna degli attestati

25-giu-2015

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Dopo aver  seguito, a partire dal mese di ottobre del 2014, corsi di lingua, di taglio e cucito, di educazione civica e di lettura ad alta voce finanziati dal Fei (Fondo Europeo per l'Integrazione dei Cittadini di Paesi Terzi), le più di 200 donne migranti di Palermo protagoniste di numerose attività si preparano a concludere il progetto “I Saperi per l'Inclusione” con una grande festa. L'appuntamento è fissato per il 25 giungo a partire dalle ore 18 nel cortile del complesso di Sant'Antonino, sede della Scuola di Lingua italiana per Stranieri dell’Ateneo di Palermo capofila del progetto. L'evento, nel quale si condivideranno cibo, musica e danze, sarà aperto a tutta la città. Insieme si presenteranno i risultati del percorso avviato sette mesi fa e si illustreranno le numerose nuove iniziative così come suggerisce il nome della festa, “Per Continuare”. Nel cortile della Scuola si incontreranno le donne del progetto, i docenti, gli operatori delle varie associazioni partner e i figli delle corsiste che saranno intrattenuti con attività ricreative. Le donne riceveranno gli attestati di partecipazione ai corsi e verrà presentato e distribuito l'opuscolo multilingue "Informazioni pratiche per le nuove cittadine di Palermo". Seguiranno canti, danze tipiche dei loro paesi d'origine e la vendita solidale dei prodotti artigianali della Sartoria Etnica “I Saperi per l'Inclusione”, piccola attività nata a conclusione dei corsi di taglio e cucito. La giornata di chiuderà con una cena multietnica preparata dalle protagoniste dei corsi.   
Le prossime attività, “Per continuare” l'inclusione delle donne migranti e dei loro figli. A progetto concluso, il nuovo obiettivo della Scuola di Lingua italiana per Stranieri è continuare ad offrire strumenti di inclusione alle tantissime donne migranti di Palermo che hanno frequentato le sue aule in questi ultimi mesi.
Le lezioni continueranno per le corsiste che non hanno ancora raggiunto una piena alfabetizzazione. Questo sarà possibile grazie ad un'attività autofinanziata esclusivamente dalla Scuola di Italiano. Accanto a loro siederanno, come già avviene da più di tre anni, i “minori stranieri non accompagnati”, adolescenti arrivati in Italia senza famiglia. Altre donne nei mesi di luglio, agosto e settembre seguiranno i corsi avanzati di lingua e cultura italiana della Summer School 2015 che, come ogni anno, accoglierà centinaia di giovani ed adulti provenienti da tutto il mondo.  
Non si fermerà neppure l'attività di “Sportello orientativo” curato dall'Asp 6 di Palermo. Avviato già nei mesi scorsi all'interno del progetto “I Saperi per l'Inclusione” e accolto negli spazi del complesso di Sant’Antonino, lo Sportello ha permesso a un gran numero di donne di essere orientate ai servizi trovando personale competente e preparato, capace di indicare strutture e soluzioni per molteplici problemi sanitari.
Per i bambini  “neo arrivati” che frequentano le scuole primarie della città saranno attivati dei corsi di italiano organizzati all'interno delle attività di tirocinio del Master di II livello in “Teoria, progettazione e didattica dell'italiano come lingua seconda e straniera”.
E mentre donne e bambini saranno impegnati con i corsi di lingua e cultura italiana, le cinque donne che hanno dato vita alla Sartoria Etnica continueranno a realizzare porta tablet, borse, tracolle e astucci nel loro laboratorio (maggiori informazioni nella scheda allegata “Sartoria etnica a ItaStra”).
“C'è chi da ai migranti il valore di un euro, così come è emerso dalle intercettazioni sulle tangenti legate ai centri di accoglienza, mentre in tante parti d'Italia istituzioni, associazioni e singoli cittadini mettono in campo strutture, energie e competenze per accogliere ed includere. Anche a Palermo e in Sicilia le due Italie sono davanti gli occhi di tutti. La Scuola di Italiano continuerà ad offrire gratuitamente le sue risorse anche a progetto Fei concluso, sperando di poterne avviare al più presto un altro e rivolto allo stesso tipo di utenza”. Così la Scuola spiega la scelta di tenere aperte le sue aule anche nei mesi estivi a donne, bambini, giovani e adulti immigrati.