UniPa e Assorafi Confcommercio Palermo valorizzano l’arte orafa siciliana
Nasce il nuovo progetto congiunto tra l’Università degli Studi di Palermo e Assorafi Confcommercio Palermo, sancito da un accordo quadro quinquennale.
Una collaborazione ambiziosa che mira ad unire il rigore della ricerca scientifica alle competenze del settore orafo siciliano per dare vita a una nuova frontiera della gemmologia investigativa, capace di tutelare l’autenticità delle creazioni artigianali e restituire voce a gioielli storici.
L’accordo, presentato ufficialmente ieri mattina nella sala Carapezza del complesso monumentale dello Steri, apre uno spazio concreto di collaborazione tra la filiera orafa e le tecnologie avanzate di cui l’ateneo e l’ATeN Center dispongono.
A seguito della conferenza stampa, il direttore di ATeN Center, la professoressa Delia Chillura Martino e il personale tecnico del centro hanno accolto all’interno dei laboratori la delegazione guidata da Silvano Barraja, presidente di Assorafi e da Gaetano Cavalieri, presidente di The World Jewellery Confederation (CIBJO).
Durante la visita sono state illustrate tecniche non distruttive come la spettroscopia Raman, la microtomografia computerizzata e la spettroscopia di risonanza paramagnetica elettronica, che permetteranno di studiare gioielli e reperti archeologici, di distinguere un diamante naturale da uno creato in laboratorio, di identificare una perla naturale da una coltivata, rivelando l’origine delle gemme e i percorsi storici che le hanno condotte fino a noi.
L’obiettivo è contribuire a una nuova narrazione scientifica del patrimonio artistico siciliano, restituendo identità e contesto a molti oggetti custoditi nei musei dell’Isola. Il progetto mira anche a rilanciare la tradizione orafa siciliana, fondata su competenze artigianali, creatività e saperi storici.
A seguire alcuni scatti: