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UNIVERCITTA'/Allo Steri si ricorda la strage di via D’Amelio

19-lug-2011

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Martedì 19 luglio 2011 allo ore 18.30, nel Cortile dello Steri, in memoria della strage di Via d’Amelio, verrà presentato il volume di Paolo Borsellino, “Il fine dell’azione delittuosa”. Il volume è la tesi di laurea discussa nell’anno accademico 1961/62 da Paolo Borsellino e fa parte della collana della Facoltà di Giurisprudenza di Palermo. All’evento, che si aprirà con i saluti di Roberto Lagalla, Rettore dell’Università di Palermo e di Antonio Scaglione, preside della Facoltà di Giurisprudenza, parteciperanno Manfredi Borsellino, dirigente della Polizia di Stato, Giuseppe Verde, ordinario di “Diritto costituzionale”, Fulvio Andriolo, responsabile Area commerciale Unicredit Palermo e Vincenzo Militello, ordinario di “Diritto penale”.
Anche Paolo Borsellino, il magistrato di cui ricorre il XIX anniversario della tragica morte, ha iniziato la sua formazione giuridica presso la facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Palermo. La sua intera vicenda personale testimonia la maturazione di un rapporto con la legalità come affermazione consapevole dei valori fondanti per una collettività, anche a costo dell’estremo sacrificio personale.
Agli albori di un tale percorso si rinviene la sua tesi di laurea, dedicata ad un impegnativo tema teorico (“Il fine dell’azione delittuosa”) e che già evidenzia come le notevoli capacità interpretative dell’autore si accompagnino ad una particolare sensibilità per le ricadute applicative concrete e ad una complessiva visione del fenomeno penalistico che ruota intorno al significato sociale espresso dal reato. Il lavoro si segnala inoltre per rigore di analisi dei dati normativi e giurisprudenziali, capacità critica delle articolate posizioni teoriche ed esposizione asciutta ed efficace. L’iniziativa della Facoltà di Giurisprudenza, di pubblicare il lavoro, a cura di Vincenzo Militello, ordinario di “Diritto penale” è apparsa dunque il modo migliore per rendere pubblico come l’impegno civile del magistrato vittima della mafia rinvenga le sue radici sin dai suoi primi studi giuridici ed in particolare in quel momento clou rappresentato dalla redazione della tesi, riaffermando al contempo lo speciale valore formativo di tale palestra logico-espressiva per ogni giovane giurista.