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#TestimonianzeUniPa: Gaetano Micciché "Il ruolo della banca nella crescita"

10-giu-2016

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“Sono convinto che chi ha la fortuna di raggiungere posizioni di rilievo nella società, ha il compito di lasciare il testimone migliore di quello a sua volta ricevuto da altri”. Lo ha detto il dr. Gaetano Miccichè, presidente di Banca IMI, banca d'investimento di Intesa Sanpaolo, in occasione della sua presenza al ciclo tematico di conferenze previste dal Progetto Alumni - #TestimonianzeUniPa. L’incontro che si è svolto nella sala Magna dello Steri, si inserisce nei 210 eventi che celebrano i 210 anni dalla fondazione dell’Università degli Studi di Palermo.
“Le sfide vanno accettate – ha proseguito – perché i treni passano raramente e quei pochi che arrivano debbono essere sfruttati perché sono convinto che quando la gara si fa dura e difficile i migliori hanno la possibilità di emergere”.
Nella sua Lectio magitralis su “Il ruolo della banca nella crescita”, Miccichè ha inizialmente  ripercorso i momenti salienti della sua carriera ed ha poi fornito una chiave di lettura sull’attuale momento storico ed economico che sta attraversando il mondo.
“Stiamo vivendo anni difficilissimi – ha aggiunto – in cui la parola d’ordine è la discontinuità. E’ dal 2000 che c’è una volatilità gigantesca e molti paesi sono in grave crisi come il nostro che occupa soltanto il 179° posto nella classifica mondiale della crescita economica, mentre altri, specie quelli asiatici, riescono a fare scelte molto aggressive e competitive. Per uscire dalla crisi occorre attrarre investitori infrastrutturali che operino sull’agricoltura, la cultura e il turismo, mentre da parte nostra occorre sviluppare le qualità della nostra terra”.
Molto soddisfatto il rettore prof. Fabrizio Micari il quale ha detto che la presenza del dr. Miccichè onora e arricchisce questa manifestazione, concepita per dare rilevanza a personalità illustri che hanno dato prestigio al nostro Ateneo e che pongono la loro esperienza e i loro valori alla base della vita. “Ho un sogno da realizzare – ha detto il rettore - quello di riuscire a fermare la migrazione intellettuale. Non si tratta infatti, di un problema di numero di studenti che scelgono l’Università di Palermo. Occorre che nel momento in cui i nostri studenti conseguono la laurea, possano trovare un lavoro qualificato e contribuire allo sviluppo e alla crescita del nostro territorio. Il successo è figlio dello studio e dell’impegno e la professionalità deve essere alla base di tutto, come il possedere competenze e approcci trasversali da sfruttare nella professione”.