Targa Florio: la Ricerca UniPa al servizio della performance sportiva dei piloti
Monitorare in tempo reale l’attività dei muscoli masticatori durante le gare automobilistiche per sviluppare dispositivi capaci di gestire meglio lo stress e ottimizzare la performance dei piloti professionisti: è questo l’obiettivo del progetto di ricerca dell’Università degli Studi di Palermo che, nell’ultima giornata della 109ª edizione della Targa Florio, ha coinvolto alcuni dei protagonisti in gara.
Una chiusura d’eccellenza per un’edizione che ha visto l’Università di Palermo diventare il cuore pulsante della competizione, con il Museo dei Motori sede della direzione gara. La manifestazione si è arricchita di un’intera settimana di iniziative, non solo tecniche e sportive — realizzate in collaborazione con ACI Sport e ACI Palermo — ma anche culturali e scientifiche, grazie al programma “The Week of the Florio” promosso dall’Area Terza Missione dell’Ateneo.
“Questo progetto – ha spiegato il rettore dell’Università degli Studi di Palermo, Massimo Midiri - incarna perfettamente la missione del nostro Ateneo: unire la ricerca scientifica a un impatto reale sulla società. Monitorare la risposta fisiologica allo stress dei piloti durante una gara iconica come la Targa Florio significa mettere la scienza al servizio dello sport e della sicurezza. È un’opportunità concreta per sviluppare tecnologie innovative e per formare i nostri studenti in un contesto di eccellenza e multidisciplinarità”.
Tre piloti hanno deciso di partecipare al monitoraggio indossando un dispositivo di appena 15 grammi di peso e 1 centimetro di spessore che, grazie a un’innovativa tecnologia wireless, ha permesso di monitorare, durante tutto il percorso di gara, lo sforzo muscolare della zona mandibolare di chi lo indossava.
“Corro, ormai, da molti anni - ha sottolineato Giandomenico Basso, pilota italiano di rally vincitore di un campionato intercontinentale, due europei e quattro italiani – ottenendo anche buoni risultati. Tuttavia, il livello è molto alto e l’impegno a migliorare è costante. Per questo credo che queste tecnologie siano molto utili per il futuro. Il giorno della gara, tensione e adrenalina ti invadono. Cerco di ascoltare quello che dice il mio corpo e la mia testa e di capire di cosa ho bisogno un po’ da autodidatta. Sono molto curioso di sapere cosa faranno emergere questi dati”.
L’obiettivo dello studio dell’università è di trasformare i dati raccolti in dispositivi intraorali in grado di migliorare l’equilibrio muscolare, la concentrazione e la sicurezza degli sportivi.
“Si tratta – ha detto Alessandro Scardina, professore dell’Università di Palermo e responsabile del team di ricerca - di un progetto pioneristico al livello nazionale sull’odontoiatria sportiva applicata ai piloti professionisti, condotto dall’Unità Operativa di Odontostomatologia dell’Ateneo con il supporto dell’azienda Dia-Bruxo e Biotech Novation. Fanno parte del team anche il dottor Salvatore Nigliaccio e gli studenti Davide Fontana e Antonio Scardina. I risultati offriranno importanti risvolti clinici e prestazionali. Saremo in grado di effettuare valutazione personalizzate fornendo indicazioni terapeutiche per ogni singolo pilota. Inoltre, potremo valutare l’attività media del pilota professionista, associandolo alle varie fasi della gara”.