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STUDENTI/La carica dei 2.300 ai test di ingresso a Medicina

3-set-2010

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Cresce ancora la passione per il camice bianco. Sono 2.358 i candidati al test a numero chiuso per l’ingresso al corso magistrale di Medicina e Chirurgia. Un incremento del 15 per cento rispetto all’anno scorso, ammortizzato però dall’incremento dei posti a concorso, passati da 300 a 380 (300 a Palermo, 50 a Caltanissetta), crescita che fa di Palermo il secondo Ateneo italiano per numerosità, dopo Roma La Sapienza.
Giovedì le prove, che inizieranno alle 11, in contemporanea in tutta Italia, con due ore di tempo a disposizione. I candidati, però, dovranno presentarsi nella sede d’esame alle 8 in punto, per le procedure di riconoscimento e di ingresso. Due le sedi d’esame a Palermo: l’edificio 19 in viale delle Scienze (il cosiddetto Polididattico) e le Aule nuove di via Parlavecchio. I candidati sono stati divisi, così come prescritto dal bando, per data di nascita. I più anziani, fino ai nati nel 1987, nell’aula 1 del Polididattico. Nelle aule da 2 a 12, i nati nel 1988 a quelli fino al 22 gennaio 1992. Dovranno presentarsi invece in via Parlavecchio i nati dal 14 gennaio al 14 marzo 1992 (aula C) e i più giovani, nati dal 16 marzo 1992 in poi (aula D). “Abbiamo rispettato pedissequamente l’ordine di nascita – dice il presidente della Commissione, Calogero Caruso, ordinario di Patologia generale – a eccezione di cinque coppie di gemelli, che sono state sistemate in aule diverse”.
I candidati dovranno presentarsi muniti di un documento valido di identità (preferibile carta d’identità o passaporto) e del cedolino di ricevuta del pagamento del test.
Niente borse, zaini, libri, cellulari, che dovranno essere depositati all’ingresso. Niente penna, perché tutti dovranno utilizzare la Bic nera, uguale, che verrà consegnata al momento della prova. Due ore di tempo, fino alle 13, per rispondere a 80 domande a risposta multipla: 40 di cultura generale, 18 di biologia, 11 di chimica, 11 di fisica e matematica. Un punto per ogni risposta giusta, meno 0.25 per ogni risposta sbagliata, zero per quelle lasciate in bianco. In campo, per controlli e assistenza, i 18 professori universitari componenti della commissione d’esame, 230 del personale tecnico-amministrativo, una ventina tra dottorandi di ricerca e assegnisti.