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STUDENTI/Inaugurato l’International Master in Peace & Development

11-ott-2010

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“La città di Palermo e la sua Università per la loro storia si caratterizzano per essere tolleranti delle culture, delle storie e delle diverse religioni. Insieme abbiamo il dovere di costruire una nuova realtà rispettosa delle altrui diversità. Per inaugurare questa manifestazione non potevamo avere migliore autorevole esponente del dialogo interreligioso come l’Arcivescovo di Palermo mons. Paolo Romeo che ringrazio insieme al Ministero degli Affari Esteri che ha reso possibile questa iniziativa e quanti hanno collaborato come il pro-rettore vicario Ennio Cardona e i miei delegati Pasquale Assennato e Salvo Vaccaro”. Sono state le parole di saluto pronunciate dal rettore Roberto Lagalla che ha aperto i lavori dell'International Master Program, Univerisity Cooperation for Peace and Development” che si svolgerà allo Steri da oggi a sabato 16 ottobre 2010.
“La scuola, l’Università e la cultura devono svolgere un comune ruolo di via e promozione umana ad una nuova storia di progresso civile diffuso ed esemplare per il mondo intero – ha detto mons. Romeo – nel corso della sua relazione  - Fede e cultura in realtà devono diventare come per certi aspetti, come avveniva nel passato, il binario dello sviluppo del Mediterraneo, un traghetto di speranze, di progetti e di civilizzazione, una cifra strutturale e strategica di ricerca, di cooperazione e di lavoro al servizio della persona umana e della comunità dei popoli liberi oltre le incomprensioni e le esplosioni delle rivalità economiche e sociali”.
Nell’iniziativa sono coinvolti 20 studenti libanesi provenienti, dall'Università di Beirut e dall'Università Usek di Krasnik, nonché aggregati altri 14 studenti provenienti da sei atenei palestinesi della West Bank.
Gli allievi del Master sono in Italia da circa un mese per seguire corsi di diversa natura culturale, e l'occasione costruita e progettata dalla Direzione Generale per la Cooperazione allo Sviluppo intende riflettere la volontà sempre più diffusa di istruire alla convivenza individui di differente formazione e orientamento attraverso un corso di studi altamente qualificato.
“Numerosi docenti del nostro Ateneo hanno risposto al mio appello – spiega Salvo Vaccaro, delegato alle Politiche di solidarietà sociale e di cooperazione per lo sviluppo – lasciandosi coinvolgere con entusiasmo, così come numerosi nostri studenti dei corsi magistrali di Cooperazione e sviluppo, che si uniranno ai ragazzi e alle ragazze libanesi e palestinesi per facilitare non solo la loro integrazione, ma anche la conoscenza reciproca con noi "indigeni", con il nostro territorio, attraverso visite guidate ad alcuni dei più importanti siti monumentali di Palermo, nonché la socializzazione con le varie comunità etniche presenti allorquando, sabato sera, si terrà una festa a Santa  Chiara in loro onore”.
Gli organizzatori sono fiduciosi che tale opportunità sarà un momento di crescita individuale e collettiva per tanti che vi hanno collaborato e, auspicabilmente, per i ragazzi e le ragazze mediorientali che beneficeranno dell’offerta formativa e che, magari un domani, individueranno nell’Ateneo di Palermo, un segmento della loro ulteriore crescita culturale per onerarsi di una formazione spendibile nei loro territori e con i loro concittadini.