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Palermo capitale della biodiversità: dall'8 novembre al 13 dicembre visite ed esperienze aperte al pubblico

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Un mese di attività aperte al pubblico in tutta la città di Palermo, che culmineranno l’11 dicembre con l’apertura, in via Archirafi, del Biodiversity Gateway: un polo museale e scientifico permanente sulla biodiversità, il principale in Italia insieme a quello di Venezia. La struttura nasce nell’ambito di un grande progetto finanziato dal PNRR, il National Biodiversity Future Centre (NBFC), che coinvolge duemila ricercatori.

L’Università di Palermo e il CNR, in collaborazione con la Fondazione Le Vie dei Tesori, celebrano Palermo come culla e capitale della biodiversità: è qui, infatti, che nel 1959 l’ecologo George Hutchinson la teorizzò per la prima volta, osservando la convivenza di insetti nello stagno di Santa Rosalia sul Monte Pellegrino. Lo studioso ne scrisse in un celebre articolo scientifico, proponendo di fare di Santa Rosalia la patrona non solo di Palermo ma anche della biodiversità.

«Avviamo oggi un lungo percorso che culminerà con l’apertura del Gateway: questo è un festival che accende i riflettori sulla biodiversità, parola che dovrebbe essere insegnata già ai bambini. Spiegheremo perché è importante conoscerla e assecondarla, per costruire il futuro dei nostri figli» – ha spiegato il Rettore Massimo Midiri, che all’Orto Botanico ha presentato il festival mostrando anche una preziosissima edizione de I discorsi di Pietro Andrea Mattioli, vera “bibbia” medico-botanica cinquecentesca recentemente acquistata dall’Orto.
«Sono progetti che coinvolgono ricercatori da tutto il mondo: i Gateway di Palermo e di Venezia sono centri in cui si studia il futuro del Paese e si progetta un mondo migliore» – ha aggiunto Mario Sprovieri, direttore dell’Istituto di Scienze Marine del CNR, intervenuto alla presentazione insieme all’assessore comunale alle Politiche sociali Mimma Calabrò, a Maria Giovanna Parisi, docente del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare e delegata del Rettore per l’internazionalizzazione, e a Fabrizio Vitale, medico virologo e direttore del CreNaL dell’Istituto Zooprofilattico.

Monte Pellegrino, con il suo straordinario ecosistema, è il protagonista dell’immagine del Festival della Biodiversità che, in collaborazione con la Fondazione Le Vie dei Tesori, prenderà il via a Palermo sabato 8 novembre – nel penultimo weekend del Festival Le Vie dei Tesori, che curerà tutte le attività – e si concluderà il 13 dicembre, dopo l’inaugurazione del Biodiversity Gateway di via Archirafi, ospitato in un edificio che fronteggia gli antichi istituti scientifici sorti all’inizio del Novecento intorno all’Orto Botanico. Qui, attraverso esperienze immersive e multimediali, si potrà viaggiare tra le meraviglie del pianeta, dai fondali marini alle piante più rare.

Per un mese, tutta la città diventerà un museo diffuso, con esperienze dedicate ai quattro elementi di Empedocle – acqua, aria, terra e fuoco – e con il coinvolgimento di oltre trenta accademici, studiosi ed esperti.

Dieci saranno i luoghi della biodiversità protagonisti del progetto a Palermo nei due weekend di novembre (8-9 e 14-15-16 novembre), a comporre una vera e propria mappa diffusa della biodiversità. Cuore del progetto è l’Orto Botanico dell’Università di Palermo, straordinario museo vivente con oltre 3.500 specie e serre per quasi 1.500 metri quadrati, che quest’anno compie 230 anni.

«Questo è il cuore della biodiversità: è necessario partire da qui. Pensate a come una pianta si adatta all’ambiente, è una lezione di vita che va avanti da millenni. Lo scopriremo con visite guidate, laboratori e, perché no, anche attraverso essenze e profumi» – spiega Michelangelo Gruttadauria, presidente di UniPa Heritage (Sistema Museale dell’Ateneo di Palermo).

Per festeggiare i 230 anni dell’Orto, sono previste due sorprese. La prima è l’apertura, per la prima volta, del Semenzaio dell’Orto Botanico insieme al direttore Rosario Schicchi: il luogo dove i semi vengono raccolti, catalogati e conservati, un vero scrigno di biodiversità. Ogni visitatore riceverà in dono un seme prezioso, avvolto nella tipica bustina di carta piegata a mano usata dai catalogatori.

«Questo è un posto magico, da qui tutto ha preso vita: capiremo l’importanza dei semi, veri progetti di vita. La nostra è una Terra biodiversa, dobbiamo rispettarla. Nella bustina i visitatori troveranno un seme dell’Orto: un piccolo progetto di vita. Sta alla sensibilità di ognuno trasformarlo in una pianta» – afferma il direttore Schicchi.

La seconda è l’apertura al pubblico di Botanica Meraviglia, che ricorda il laboratorio di un alchimista d’altri tempi: qui sarà lo stesso Gruttadauria, nelle sue vesti accademiche di chimico, a estrarre profumatissimi oli essenziali da petali, fiori e foglie dell’Orto – clementine, mirto, arancio dolce, pompelmo, cipresso, abete – che i visitatori potranno annusare e portare a casa su un tester.

All’Orto Botanico si potranno inoltre vivere esperienze speciali di birdwatching o passeggiare tra palme e cicadee, le piante più antiche della Terra, nate oltre 300 milioni di anni fa, al tempo dei dinosauri. Sarà anche possibile visitare la Sala Tineo e viaggiare indietro nel tempo, fino all’origine della vita, grazie all’installazione multimediale realizzata da ODD Agency, Il Pianeta delle piante.

L’Università di Palermo aprirà con visite speciali anche il Museo di Zoologia Doderlein, con la sua straordinaria collezione di pesci che racconta un ecosistema scomparso in Sicilia, conservati con una tecnica rimasta segreta, e il Museo Geologico Gemmellaro, dove si parlerà di vulcani partendo dagli eccezionali reperti dell’Isola Ferdinandea: emersa nel 1831 di fronte a Sciacca e scomparsa sotto il mare pochi mesi dopo, lasciando in dono tonnellate di corallo.

Sono previste inoltre una ventina di esperienze da non perdere – tra fondali, vette e profumi – tutte legate ai quattro elementi primari e condotte da professori universitari, specialisti ed esperti.

Le prenotazioni sono disponibili sul sito www.leviedeitesori.com


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