Nuova scoperta nelle dinamiche di interazione sociale - Pubblicato su Nature lo studio del team coordinato dal prof. Maurizio Casarrubea
Il Laboratorio di Fisiologia del Comportamento del Dipartimento di Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica Avanzata (Bi.N.D.) dell’Università degli Studi di Palermo, coordinato dal prof. Maurizio Casarrubea, in collaborazione con il prof. Jean-Baptiste Leca dell’Università di Lethbridge (Canada) e il suo team, ha svelato aspetti precedentemente assai poco conosciuti riguardanti le dinamiche comportamentali che sottendono i processi di interazione sociale nei roditori.
Lo studio, dal titolo “Behavioral mirroring in Wistar rats investigated through temporal pattern analysis”, pubblicato sulla rivista Nature - Scientific Reports si è avvalso dell’applicazione di avanzate tecniche di analisi comportamentale, e ha messo in evidenza la presenza di comportamenti “mirror” nei roditori durante i processi di interazione sociale.
“In termini semplici, anche quando sembra non sia presente alcuna interazione diretta tra gli animali, la nostra metodica, chiamata T-pattern analysis, ha dimostrato che uno dei due animali, in realtà, replicava specifici comportamenti prodotti dall'altro componente della coppia sotto osservazione – spiega il prof. Casarrubea - Questo mirroring comportamentale, inoltre, avveniva con precise tempistiche statisticamente significative. La dimostrazione che uno dei roditori replichi specifici comportamenti dell'altro suggerisce una forma di comunicazione che potrebbe essere fondamentale per la coesione sociale all'interno delle comunità animali. Questo ci porta a rivalutare la natura delle interazioni sociali anche in altre specie, compresa quella umana”.
“Considerando le implicazioni riguardanti i disturbi dello spettro autistico questo studio offre una nuova prospettiva per comprendere la natura di tali condizioni - aggiunge il prof. Giuseppe Crescimanno, co-autore dello studio - È ben noto, infatti, che la difficoltà nelle interazioni sociali è una caratteristica chiave dei disturbi dello spettro autistico. Analizzare strutturalmente le interazioni sociali nei roditori potrebbe dunque aiutare a identificare i meccanismi neurali sottostanti a tali comportamenti e a sviluppare nuove strategie terapeutiche mirate”.
Nuove ricerche sono in corso in collaborazione con i ricercatori dell’Università di Lethbridge per dimostrare l’esistenza di eventi comportamentali “mirror-like” nei primati.