Il SUM e il NBFC: partecipazione alla massa critica dello Spoke 1
CHE COS’È IL NATIONAL BIODIVERSITY FUTURE CENTER
Il National Biodiversity Future Center (NBFC) è il primo grande centro italiano interamente dedicato allo studio e alla tutela della biodiversità. Finanziato dal Ministero dell’Università e della Ricerca grazie ai fondi europei del programma NextGenerationEU, il centro coordina il lavoro di oltre 2000 esperti tra ricercatori, università, enti di ricerca e aziende.
L’obiettivo principale del NBFC è capire come proteggere e valorizzare la ricchezza di specie animali, vegetali e habitat che rendono unico il nostro territorio, in particolare quello del Mediterraneo. Il centro svolge attività scientifiche e tecnologiche per monitorare le specie a rischio, prevenire la perdita di biodiversità e ripristinare gli ecosistemi danneggiati.
Oltre alla ricerca, il NBFC forma giovani studiosi, diffonde conoscenze utili per la salvaguardia della natura e lavora a stretto contatto con le comunità locali, le scuole e le istituzioni. Con iniziative di partecipazione pubblica e progetti educativi, contribuisce a far crescere una cultura della natura e sostiene chi prende decisioni nella gestione del territorio. Tutto questo per raggiungere un grande traguardo: proteggere il 30% del territorio italiano entro il 2030, come richiesto dall’Unione Europea.
Il National Biodiversity Future Center è organizzato in modo innovativo: al centro c'è un Hub che coordina 8 gruppi tematici, chiamati “spoke”, ognuno dedicato a un aspetto specifico della biodiversità e della sostenibilità.
- Gli spoke 1 e 2 si occupano di proteggere mari ed ecosistemi costieri.
- Gli spoke 3 e 4 studiano la biodiversità terrestre e d'acqua dolce, anche in relazione ai cambiamenti climatici.
- Lo spoke 5 esplora come migliorare la vita nelle città attraverso la natura urbana.
- Lo spoke 6 affronta il legame tra ambiente e salute con l’approccio “One Health”.
- Gli spoke 7 e 8, trasversali, si occupano rispettivamente di comunicazione e sensibilizzazione del pubblico, e di innovazione tecnologica per affrontare le sfide ambientali.
Tutto è coordinato dall'Hub centrale, che favorisce il lavoro di squadra tra le varie aree per trovare soluzioni efficaci e sostenibili per il futuro del nostro pianeta.
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SPOKE 1
Lo Spoke 1 mira a stabilire un sistema nazionale integrato per l'osservazione della biodiversità marina, sfruttando approcci innovativi come il monitoraggio basato su eDNA, il telerilevamento e la modellizzazione, al fine di aumentare la comprensione della distribuzione, dello stato attuale e del ruolo della biodiversità nel determinare il funzionamento degli ecosistemi marini.
RESPONSABILI SPOKE 1: Simonetta Fraschetti - Gianluca Sarà
DOCENTI DEL DIPARTIMENTO SUM INSERITI NELLA MASSA CRITICA DELLO SPOKE 1
COGNOME |
NOME |
DIPARTIMENTO DI AFFERENZA |
SPOKE DI RIFERIMENTO |
RUOLO |
Di Paola |
Marcello |
Scienze Umanistiche |
1 |
RTT |
Di Stefano |
Elisabetta |
Scienze Umanistiche |
1 |
PO |
Le Moli |
Andrea |
Scienze Umanistiche |
1 |
PO |
Maggiore |
Valeria |
Scienze Umanistiche |
1 |
RTT |
Pugliese |
Alice |
Scienze Umanistiche |
1 |
PA |
Mantoan |
Diego |
Scienze Umanistiche |
1 |
PA |
Rosciglione |
Claudia |
Scienze Umanistiche |
1 |
PA |
BORSE DI STUDIO POST LAUREAM
deliberate dal Consiglio del Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare (DiSTeM), nella seduta del 03/04/2025, da far gravare su: fondi PNRR progetto Centro Nazionale “National Biodiversity Future Center” (NBFC), Codice identificativo CN00000033, Spoke 1, Codice Progetto: PRJ1100_SPOKE_1 - Responsabile Scientifico: Prof. Gianluca Sarà
TITOLO DELLA BORSA DI STUDIO |
ASSEGNATARIO DELLA BORSA |
DURATA |
REFERENTE |
Etica ambientale e teoria della |
Svorova Dana |
6 |
Alice Pugliese |
Exploring technonatural relations and practices in environmental care |
Pacilio Annamaria |
6 |
Andrea Le Moli |
I linguaggi artistici per un impegno ecologista nello spazio pubblico: l'idea di biodiversità e il ruolo delle arti |
Laura Rita Pitingaro |
6 |
Elisabetta Di Stefano |
Il ruolo attivista degli artisti nel favorire l'impegno per la biodiversità, nel plasmare la resilienza sociale e nel promuovere comportamenti sostenibili nel Mediterraneo |
Annalena Schlüchter |
6 |
Diego Mantoan |
Mapping biodiversity ontological theories in contemporary environmental philosophy |
Marra Emilia |
6 |
Andrea Le Moli |
PUBBLICAZIONI MONOGRAFICHE
I docenti del Dipartimento SUM inseriti nella Massa Critica dello Spoke 1 hanno curato le seguenti pubblicazioni nell'ambito del progetto NBFC:
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Di Stefano Elisabetta, Maggiore Valeria, Tedesco Salvatore, Aesthetics of Biodiversity, sezione monografica in "Itinera. Rivista di filosofia e teoria delle arti", n. 29, 2025. ISSN 2039-9251doi: 10.54103/2039-9251/2025/29. Link https://riviste.unimi.it/index.php/itinera/issue/view/2694 |
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Mantoan Diego e Claudio Gulli, a cura di. Sottotraccia alla luce del sole: Il contesto artistico nella rinascita di Palermo. Protagonisti, Problemi, prospettive. Palermo: Fondazione Palazzo Butera, 2024. ISBN: 979-12-80511-07-2; integralmente disponibile in Open Access sul portale IRIS di UniPa. Tipologia: Volume collettivo Ruolo: Assistenza artistica ed editoriale; |
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Di Stefano Elisabetta e Diego Mantoan, a cura di. Libro d’arte biodiverso: Parole e immagini tra estetica, arte e ambiente. Palermo: Bisso Edizioni, 2024. ISBN: 978-88-944917-6-0 Tipologia: Volume collettivo Ruolo: Collaborazione artistica; |
ARTICOLI SCIENTIFICI PUBBLICATI
- Di Stefano, E. (2025). Biodiversity and the art of living. Food as an aesthetic and environmental experience. Itinera, (29), 103–117. https://doi.org/10.54103/2039-9251/29672
Abstract: This essay explores the relationship between biodiversity and the art of living through the lens of food, understood as both an aesthetic and environmental experience. It begins by examining the current biodiversity crisis and the prolifera-tion of industrial food systems, which contribute to unsustainable and unhealthy lifestyles. The aesthetic dimension of eating is then analyzed in light of “aesthetic capitalism” (Böhme) and the greenwashing practices it often entails. Within the theoretical framework of Everyday Aesthetics (Berleant, Saito), the essay proposes an alternative food culture and experience grounded in the concepts of engagement and care. Drawing on the Greek notion of diaita — understood not simply as a dietary regimen but as a harmonious and mindful way of life —the essay reinterprets gastronomic experience as an embodied and situated aesthetic practice, capable of integrating sensoriality, ethics, and sustainability. In this sense, nourishment is no longer reduced to a consumable object but is redefined as a form of aisthesis: a mode of sensitive knowledge that respects and fosters both natural and cultural biodiversity.
Keywords:biodiversity, everyday aesthetics, environmental aesthetics, food aesthetics
- Di Stefano, E., Maggiore, V., Sarà, G., & Tedesco, S. (2025).Il centro nazionale per il futuro della biodiversità e le sfide della biodiversità: ricerca, comunicazione e sensibilizzazione. Intervista a Gianluca Sarà. Itinera, (29), 259–272. https://doi.org/10.54103/2039-9251/29691
Abstract: Questa intervista con Gianluca Sarà - Professore di Ecologia, responsabile del Laboratorio di Ecologia (EEB) presso il Dipartimento di Scienze della Terra e del Mare (DISTEM) dell’Università di Palermo (Italia) e responsabile dello Spoke 1 del National Biodiversity Future Centre (NBFC) - ha lo scopo di fornire una panoramica del Centro Nazio-nale per il Futuro della Biodiversità, il primo Centro Nazionale di Ricerca e Innovazione dedicato alla biodiversità, finanziato dal MUR attraverso i fondi dell’Unione Europea - NextGenerationEU. Un progetto ambizioso che com-bina scienza, tecnologia e ricerca applicata e riunisce ricercatori provenienti da università, centri di ricerca e aziende di tutta Italia, rappresentanti di discipline scientifiche apparentemente molto distanti tra loro, con la convinzione che la diversità degli approcci teorici rappresenti una risorsa per lo studio della biodiversità. L’intervista mira a mettere in evidenza il ruolo che l’estetica e le arti possono svolgere nel promuovere non solo una comunicazione più efficace della ricerca scientifica sulla biodiversità al grande pubblico, ma anche (e forse soprattutto) nella sensibilizzazione sui pericoli della crescente perdita di biodiversità, facendo appello a linguaggi e pratiche diversi da quelli scientifici.
Keywords: Biodiversità, NBFC, Estetica della biodiversità, linguaggi artistici
- Di Stefano, E., Maggiore, V., & Pitingaro, L. (2025). Radici, corpo, ascolto. L'arte come pratica per percepire la biodiversità. Conversazione con Laura Pitingaro. Itinera, (29), 273–282. https://doi.org/10.54103/2039-9251/29692
Abstract: In questo dialogo con l’artista Laura Pitingaro – attualmente residente a Palermo, dove svolge una pratica di ricerca all’incrocio tra arti visive ed ecologia – emergono le radici profonde di un approccio artistico che intreccia sensibilità corporea, tensione spirituale e attenzione al mondo vivente. Formatasi in pittura all’Accademia di Belle Arti di Verona e ulteriormente perfezionatasi grazie alle esperienze alla Fondazione Ratti con Anish Kapoor e Karel Appel, Pitingaro ripercorre le tappe fondamentali del suo percorso, dalle prime esplorazioni nel disegno alle più recenti in-istallazioni site-specific e alle performance sensoriali. L’intervista indaga il ruolo dell’immaginazione, della memoria sensoriale e del corpo come strumenti di conoscenza e relazione con l’ambiente. L’arte è qui concepita come una forma di ascolto e cura, capace di dare voce alla biodiversità al di là del linguaggio scientifico. Riflettendo sul potere trasformativo dell’esperienza estetica, l’artista ci invita a riscoprire una connessione più profonda tra gli esseri umani e le altre forme di vita.
Keywords: esperienza sensoriale, ricerca artistica, coscienza ecologica, biodiversità
- Maggiore, V. (2025). The Sublime Experience of Biodiversity. Rethinking Kantian Sublime in the Age of Ecological Crisis. Itinera, (29), 73–102. https://doi.org/10.54103/2039-9251/29671
Abstract: This paper investigates the relationship between biodiversity and aesthetic experience, proposing an unconventio-nal approach to understand the biological diversity in philosophical terms. The most widely shared perspective in contemporary Environmental Aesthetics emphasises the importance of preserving biological diversity, considering the aesthetic value of beauty one of the pillars for the defence of the diversity of life forms on our planet. The per-spective proposed here distances itself from this approach. In fact, this article questions whether we can imagine an aesthetic experience of biodiversity that surpasses the mere appreciation of the beauty of individual animal and plant species; instead, it encourages a focus on the grandeur of biodiversity itself, highlighting its sublime nature.In the first part of this article, we will examine the idea of aesthetic experiences related to biodiversity, outlining the theoretical standpoint that informs our argument (paragraph 1); then we will briefly analyze the different ae-sthetic relationship that beauty and the sublime establish with natural entities (paragraph 2). Particular attention will be given to the historical interpretation of the sublime given by Immanuel Kant in the Critique of Judgement, especially in the section dedicated to the Analytic of Sublime (paragraph 3).In the second part of the article, we will finally discuss the significance of the sublime in the context of the current ecological crisis and in relation to the global loss of biodiversity. We believe that an appreciation of the aesthetics of the sublime can improve our commitment to preserving biological diversity, not only by evoking feelings of wonder and respect for nature but also by revealing the complexity and fragility of the living networks of which we are part.
Keywords: Environmental Aesthetics, Biodiversity, Beauty, Sublime
- Mantoan, D. (2025). Re-mediation and remedies: positioning ecological art of the 21st century in the quest for biodiverse future. Itinera, (29), 163–173. https://doi.org/10.54103/2039-9251/29682
Abstract: The paper addresses the development of ecological art or Eco Art movements since the inception of the new mil-lennium, focussing on the re-mediation of artistic practices towards sustainable futures and the emerging remedies in the quest for biodiversity consciousness. Starting with an analysis of engagement as a peculiar legacy of the 20thcentury Avant-Gardes, the paper discusses the shift in the 21st century with regard to the environmental awareness of artists engaged in sustainability. The paper argues that practitioners and practices have evolved in a twofold direction: on the one side towards a manifest way of positioning themselves in relation to sustainability issues, while on the other side exploring a set of postmodernist devices as societal remedies in the frame of biodiversity topics.
Keywords: Eco Art, Public Art, manifesto, sustainability, engagement
- Schlüchter, A. (2025). Beyond curated nature: the garden’s potential in contemporary art. Itinera, (29), 174–185. https://doi.org/10.54103/2039-9251/29683
Abstract: This essay explores the potential of the garden in contemporary art through a range of examples. Specifically, it examines three different ways in which the garden appears in contemporary art: as an exhibition space, an artistic product, and as a strategy. The discussion of these areas is framed by the context of the ecological crisis, which has fostered diverse engagements with issues such as biodiversity and sustainability. The selected artistic positions de-monstrate various ways of addressing the ecological crisis and its associated questions, both on a conceptual level and through materiality.
Keywords: garden, biodiversity, plant-human relationship, artistic activism
- Svorova, D. (2025).Poetiche estetiche ed ecologiche del biophilic design. il potere rigenerativo della natura nelle aree urbane. Itinera, (29), 212–226. https://doi.org/10.54103/2039-9251/29686
Abstract: La preoccupante situazione attuale che riguarda la compromissione della vita sul pianeta Terra ci pone di fronte al pericolo, previsto già alcuni decenni fa, di una sesta estinzione di massa. La grave crisi ambientale e della biodiversità richiede azioni decisive e urgenti per garantire un futuro possibile. Al di là di un impegno alla sostenibilità programmato dalle organizzazioni internazionali, è necessario recuperare il rapporto con la natura risvegliando l’autentico rapporto originario chiamato “biofilia”. Quest’ultima consiste nel legame biologico innato dell’umanità con la natura, capace di condurre a una consapevolezza ecologica, che includa la conservazione della vita. Uno dei modi più efficaci per risvegliare tale legame emotivo ancestrale con l’ambiente e le altre forme di vita e, allo stesso tempo, migliorare l’ambiente urbano e favorire l’aumento della biodiversità nelle aree urbane è un concetto innovativo di architettura basato sul biophilic design. Le aree urbane progettate sulla base di tale approccio aiutano l’uomo a miglio-rare la qualità della vita, le relazioni interpersonali, la salute generale e a promuovere il rispetto della vita. Le città che contengono elementi naturali sono difatti caratterizzate da una connessione positiva tra l’uomo, l’ambiente e le altre forme di vita. L’acquisizione di una consapevolezza ecologica che sviluppi la bioetica e l’intelligenza naturalistica è il primo passo per cercare di salvaguardare la vita sulla Terra.
Keywords: intelligenza naturalistica, design biofilico, benessere e salute, sostenibilità, biodiversità e rispetto per la vita
ATTIVITA' ED EVENTI
I docenti del Dipartimento SUM inseriti nella Massa Critica dello Spoke 1 hanno organizzato le seguenti attività e/o curato i seguenti eventi nell'ambito del progetto NBFC: