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Dalla Serbia a Palermo per studiare didattica dell'italiano come L2/LS

15-lug-2014

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bozica

Bozica Dimitrijevic viene dalla Serbia e quest’anno ha deciso di iscriversi al Master di II livello in "Teoria, progettazione e didattica dell'italiano come lingua seconda e straniera" dell’Università degli Studi di Palermo. Già insegnante di italiano in una scuola media e in un liceo musicale del suo paese, è giunta a Palermo con l’obiettivo di migliorare le proprie capacità, scoprire nuovi metodi e nuovi approcci della didattica.

Perché hai deciso di iscriverti ad un Master in Italia e, soprattutto, perché hai scelto quello dell’Università di Palermo? 
Ho sempre avuto l’idea di venire in Italia e completare i miei studi e un giorno ho trovato per caso, tramite un cartellone pubblicato sulla pagina di Facebook di un’associazione culturale italiana del mio Paese, il bado per partecipare al Master. Non nascondo la mia soddisfazione di averlo trovato proprio a Palermo, perché ci sono voluta sempre tornare. Fare un master qui significa, per me, migliorare il mio italiano, approfondire le conoscenze delle discipline proposte dall’università, essere esposta anche a una lingua diversa, conoscere  le persone che condividono i miei interessi professionali e vivere full immersion la vita italiana.  

Quali sono i tuoi obiettivi a conclusione del Master? Dove sogni di lavorare e di cosa speri di poterti occupare? 
Fino ad oggi ho fatto l’insegante d’italiano in una scuola media e in un liceo musicale nel mio Paese. Mi è sempre piaciuto questo lavoro e voglio farlo anche nel futuro. Il mio obiettivo principale è essere più competente di prima in questo campo. Spero di avere la possibilità di  insegnare l’italiano anche fuori del mio Paese. Vorrei anche lavorare in Italia. Inoltre, durante il Master, ho scoperto con i minori non accompaganti un nuovo e diverso aspetto dell’insegnamento che mi è particolarmente piaciuto e mi ha stimolato a pensare magari ad un perfezionamento in questa direzione. Mi piacerebbe, infine, essere in grado di creare i piccoli manuali e i materiali per l’utenza con i bisogni specifici (per esempio lingue settoriali). 

Qual è, secondo te, il punto di forza del Master?
Il punto di forza sono sicuramente i professori, che vedo molto preparati, esperti e sempre disponibili. A ciò si accosta la scelta delle discipline e i contenuti trattati nelle lezioni.  Inoltre l’accento sulla riflessione del docente è, secondo me,  uno dei punti più forti. Ritengo utilissima anche la possibilità di mettere in pratica quello che abbiamo appreso durante le lezioni e le occasioni di tirocinio attivo con utenze diverse.

Quali attività hai svolto all’interno del Master?
Ho tenuto lezioni con i minori non accompagnati e con i bambini della seconda elementare, ho realizzato un project work con i minori non accompagnati in comunità Aggiungi un posto a tavola. La parte osservativa del tirocinio è stata dedicata alla Winter School e ai corsi con i minori non accompagnati. Questa estate, infine, seguirò un tirocinio durante la Summer School 2014.

È stato difficile, per te, seguire un Master tenuto in una lingua diversa dalla tua? Ciò rappresenta un punto di forza o un valore aggiunto?
A volte è stato difficile, soprattutto quando si trattava di argomenti a me poco conosciuti o chiari. Però, il fatto di essere alla pari con i miei colleghi italiani, di essere  trattata come loro e di riuscire a svolgere i lavori affidatimi, mi dà una profonda soddisfazione e mi convince di aver preso la decisione giusta nell’iscrivermi a questo Master. Da questo punto di vista credo di essere abbastanza vantaggiata rispetto ai miei colleghi italiani perché, acquisendo le conoscenze delle varie discipline ed essendo esposta a un italiano più scientifico, sto lavorando parallelamente anche sulla mia conoscenza dell’italiano.  

Cosa ti piace di Palermo? 
Palermo mi ha lasciato un’impressione molto forte già dalla mia prima visita, che è durata nemmeno  un giorno intero. Quello che mi piace di più è un’atmosfera particolare che sento, la presenza di tantissime culture, l’architettura e i contrasti incredibili.

Consiglieresti il master a studenti del tuo paese?
Sì, lo consiglierei. Per me è stata l’esperienza più importante che abbia mai avuto. Spero di rimanere in contatto con i colleghi e  con i professori per poter scambiare le idee con loro anche nel futuro.