Caltabellotta, possibile nuova “Zona Blu” in Sicilia: uno studio del Dipartimento BiND indaga i segreti della longevità
Il gruppo di ricerca del Dipartimento di Biomedicina, Neuroscienze e Diagnostica avanzata - BiND dell’Università degli Studi di Palermo, composto dai proff. Calogero Caruso e Giuseppina Candore e dalle ricercatrici Giulia Accardi, Anna Aiello e Anna Calabrò, ha avviato un’indagine demografica e ambientale per esplorare le cause dell’elevata longevità in alcune aree interne della Sicilia, con particolare attenzione al comune di Caltabellotta, in provincia di Agrigento.
«Il lavoro dal titolo “An Emerging Longevity Blue Zone in Sicily: The Case of Caltabellotta and the Sicani Mountains” affronta il tema di grande attualità scientifica e sociale delle Zone Blu, ovvero aree geograficamente definite dove si registra una longevità significativamente superiore alla media - commenta il prof. Caruso. Condotto in collaborazione con il prof. Gianni Mario e con la dott.ssa Alessandra Errigo dell’Università di Sassari e con la prof.ssa Vasto, già coinvolta in precedenti ricerche sui centenari siciliani, lo studio ha messo in luce come in alcuni comuni montani, tra cui anche Novara di Sicilia, Geraci Siculo, Bompietro, Sant’Angelo Muxaro e Giuliana, si registri una concentrazione di persone over 90 e over 100 significativamente superiore alla media regionale e nazionale.
In particolare - continua il prof. Caruso - Caltabellotta è stato selezionato come comune campione per la presenza del più alto rapporto tra over 90 e over 60, un indicatore utilizzato per misurare la resilienza demografica riducendo le distorsioni legate alla migrazione. L’analisi dei registri anagrafici del periodo 1900–1924 ha permesso di identificare ben 472 persone ultranovantenni e 32 centenari su un totale di 5319 nati, pari all’8,9%. Un risultato che si avvicina ai dati osservati nella storica Zona Blu della Sardegna. Questo studio conferma che anche alcune aree montane della Sicilia possano presentare caratteristiche analoghe alle Zone Blu internazionali ovvero aree dove la longevità è favorita da stili di vita salutari, coesione sociale, basso inquinamento e dieta mediterranea».
Il progetto, che proseguirà con nuove analisi multidisciplinari, intende promuovere un modello di invecchiamento sano e consapevole, in grado di orientare politiche pubbliche per il benessere delle comunità e per la prevenzione delle malattie croniche legate all’età.
