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Appello

8-mar-2013

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Definito da Ferdinando Bologna “soffitto-enciclopedia mai più ripetuto e senza eguali” con i suoi 440 metri quadri di dipinti a tempera su legno, rara e stupefacente testimonianza della variegata cultura medievale per il suo complesso e articolato racconto iconografico che intreccia con grande sapienza narrativa storie bibliche, cavalleresche e mitologiche, ed ancora esempio straordinario di una più che riuscita fusione tra reinterpretazione di un’alta tradizione locale e conoscenza dei più tardi soffitti islamici della costa magrebina e al pari degli "artesonados" spagnoli, questo e molto altro è il soffitto ligneo che copre l’aula Magna (“sala dei Baroni”), all’interno del trecentesco palazzo Chiaramonte detto Steri.
Ebbene, attaccato dalle termiti, questo gioiello, il cui valore culturale è noto al mondo, rischia il collasso.          
Una “malattia” grave dunque la sua, la cui conoscenza, negli effetti e nelle cause, si deve a quanto ha esitato un lavoro di ricerca multidisciplinare. Voluto dall’Ateneo di Palermo ai fini di individuare il perché del degrado e stabilire i protocolli di intervento da adottare per il restauro definitivo, ha consentito un duplice esito:
un accurato monitoraggio con la conseguente realizzazione, supervisore la Soprintendenza BB. CC. AA., di un “intervento pilota”, finanziato dall’Ateneo, coordinato e diretto dall’Area Tecnica dell’Università;
l’avvio della progettazione esecutiva del restauro dell’intero soffitto, finalizzato ad eliminare le cause del degrado e a mettere in atto quell’insieme di interventi tesi a garantirne la salvaguardia e la valorizzazione.
Nell’evidenziare che il costo presuntivo di questo complesso di lavori si ritiene pari a circa  3.000.000,00 di euro, si rileva l’estrema difficoltà di reperire tale somma ed al pari l’improrogabile urgenza di attivare l’intervento che la stessa sottende onde evitare che un tale patrimonio possa rischiare irrimediabilmente di perdersi.
Ci si rivolge pertanto alle istituzioni tutte, al mondo della cultura ed anche a quegli imprenditori ed industriali sensibili all’inestimabile valore dell’arte.