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Aperti gratis Steri e Gemmellaro

8-mar-2011

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Da Thea, la prima donna di Sicilia, vissuta circa 140 secoli fa, alle fanciulle dipinte sul soffitto dello Steri, realizzato tra il 1377 e il 1380 come omaggio al femminile. Si chiama “140 secoli di donna” l’iniziativa promossa per l’8 marzo dall’Università di Palermo. Il Museo geologico “G.G. Gemmellaro” che custodisce lo scheletro e la ricostruzione del volto della progenitrice - e lo Steri con i suoi chiostri, i suoi graffiti e la chiesetta di Sant’Antonio Abate, saranno aperti gratis a tutti dalle 9 alle 13 e dalle 14.30 alle 18.
“Abbiamo voluto rendere omaggio alla donna – dice il rettore Roberto Lagalla – valorizzando il filo rosso che lega due luoghi simbolo della città che raccontano la storia dell’Ateneo, l’uno sotto il profilo artistico, l’altro sotto quello scientifico. Contiamo così di onorare, attraverso il passato, la donna del presente, protagonista delle sfide contemporanee, più che mai impegnata nel mondo della conoscenza e della formazione. Crediamo altresì che la missione di ogni istituzione sia offrire ai cittadini occasioni di arricchimento e di scambio”.
Nell’occasione, grazie al fiorista sponsor Saverio Motisi, le prime cento visitatrici riceveranno in omaggio un mazzetto di mimose. Sarà l’occasione per ammirare il soffitto dello Steri con occhi nuovi: L’opera, realizzata per le nozze tra Manfredi Chiaramonte ed Eufemia Ventimiglia, si sviluppa attraverso trentadue storie: Tristano e Isotta, Susanna e i vecchioni, la leggenda di Troia con il giudizio di Paride, Giuditta e Oloferne, Giasone e Medea, e poi ancora il curioso episodio di Aristotele cavalcato da una cortigiana, Davide e Betsabea, Circe, San Giovanni Battista e Salomè, la fanciulla e l'unicorno, Didone ed Enea. Esempi positivi e negativi, fedeltà e infedeltà in un contrasto che – secondo Ferdinando Bologna, lo storico dell’arte autore della più importante monografia del soffitto - si risolve nell'elogio del femminile.