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ZEILA TESORIERE

Figure del contagio. Dalle topografie mediche al contact tracing: trasformazioni nell’architettura e nel paesaggio urbano

Abstract

Ita_Il tracciamento del contagio, fra le più efficaci forme globali di difesa dal coronavirus, viene ripercorso mettendo in luce il rapporto fra pensiero architettonico e spazio delle epidemie negli ultimi due secoli. La relazione fra la diffusione delle malattie e le forme del costruito è stata infatti compresa nella seconda metà dell’Ottocento attraverso le mappature tematiche, secondo metodi ancora oggi in evoluzione. A partire dalle topografie mediche comparse per la prima volta in Francia nel XIX secolo, interpolate con le intuizioni di J. Snow sulla base delle mappe da lui elaborate nello stesso periodo in Inghilterra, si evidenziano i modi di formazione di un regime di sapere teso fra sorveglianza e azione, che nel corso del Novecento ha progettato la riforma profonda dei tipi architettonici e del paesaggio urbano. Tali figure del contagio della fine dell’Ottocento sono rilette in rapporto alle loro principali implicazioni progettuali, basandosi su un corpus originale ed inedito riferito a Parigi. Esse mostrano l’interrelazione fra nuove nozioni, politiche urbane, istituzioni, progettisti. Riguardo alla pandemia in corso, l’approccio evolve differentemente attraverso i sistemi dinamici, digitali e locativi del contact tracing. Estesa alla condizione in atto, la lettura delle principali descrizioni spazializzate della diffusione dei virus conduce ad alcune riflessioni conclusive relative all’orizzonte del progetto di edifici e spazi pubblici nel nostro prossimo futuro intra-pandemico.