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ZEILA TESORIERE

Let me in. Visioni architettoniche per habitat multispecie

Abstract

I disegni di Alessandro Melis sono lo spunto per una descrizione interpretativa, orientata a mettere in luce l’espressione di un nuovo rapporto fra uomo e non umani come tema dell’architettura contemporanea. L’immaginario che agisce nei disegni esaminati predispone, come sempre in architettura, lo scenario di fondo cui prepararsi per i reali interventi disciplinari. La ripresa degli organi zoomorfi o delle macchine tecno-sensoriali di Coop Himmel(b)lau, a loro volta eco delle prime introduzioni di Archigram, del bowellism di Frederick Kiesler, dei sistemi viventi di Hans Hollein, prolunga nel contemporaneo l’eco di una ricerca di apertura del campo disciplinare. La novità, nella frontiera verso la quale si spostano questi disegni, non è certo quella della poetica bio-tecnologica, o della realizzazione delle ipotesi decostruttiviste, ma la modalità realistica, composta e in equilibrio, con cui questi nuovi corpi e le architetture immaginate coabitano con spazi e fabbriche della storia. Queste macchine viventi della trasformazione bussano alla nostra porta per chiedere all’architettura di costruire ormai realmente la coesistenza. Progettare le forme e i linguaggi per farlo è una delle sue sfide principali.