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ZEILA TESORIERE

Sine cura. Verso il ri-ciclo dell'architettura del secondo Novecento

Abstract

Gli argomenti discussi nel saggio interrogano il destino che il Codice dei Beni Culturali (2004- 2011) determina per le opere del secondo Novecento. Nella costruzione del futuro di questi manufatti, che per funzione, tecnologia e cicli d’uso sono spesso segnati dall’obsolescenza e dall’abbandono, le ambiguità e le incongruenze delle attuali procedure legislative sollecitano profondamente il ruolo culturale delle esperienze di ricerca che usano metodologie meta progettuali. Il confronto fra alcuni casi italiani ed altri europei rimarca il ruolo del progetto nella costruzione di una prospettiva di tutela trasformativa per il costruito del secondo Novecento. Nel quadro di azione marcato dall’obsolescenza, rivisto attraverso i nuovi paradigmi della sostenibilità e della transizione energetica, il progetto deve sperimentare intensivamente il rapporto fra il nuovo e il preesistente del Novecento come nodo teorico e procedurale di particolare rilievo per il futuro dei nostri contesti costruiti. Le illustrazioni compongono un testo parallelo e riguardano esperienze progettuali svolte nel merito attraverso alcune Tesi di Laurea. Le capacità energetiche o la rispondenza alle norme dei manufatti del secondo Novecento non sono questioni edilizie, ma temi con densità teorica, valenze estetiche ed etiche. Il progetto di architettura oggi in questo campo deve chiedere maggiore congruenza fra il livello burocratico e amministrativo e la consistenza reale di questo corpus. Si tratta di individuare strategie per dotarlo di capacità, significati e contenuti, ricordando che la demolizione e la sostituzione integrale hanno costi ambientali insostenibili ed esiti incerti rispetto alla necessaria nuova attribuzione di senso politico e semantico che questi luoghi aspettano.