Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

ZEILA TESORIERE

Architetture del corpo urbano. Perché la città di oggi non è rappresentativa

  • Autori: Tesoriere, Zeila
  • Anno di pubblicazione: 2018
  • Tipologia: Articolo in rivista (Articolo in rivista)
  • Parole Chiave: Architettura Archizoom Associati Rappresentatività Performatività
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/301347

Abstract

Questo articolo discute la relazione contemporanea tra architettura e città attraverso un approccio non rappresentativo. Tale chiave interpretativa è posta a partire dalla constatazione della difficoltà dell'architettura contemporanea di costruire luoghi per l'evocazione o la semplice riemersione di valori sociali e condivisi collettivi. Riconoscendo le limitate capacità di costruzione sociale della funzione mimetica dell’architettura contemporanea e della sua visualità, il testo introduce il riferimento alla performatività per delineare una più rilevante capacità dell'architettura ove considerata come una complessa interazione di relazioni: un processo situato ed intenzionalmente orientato a modificare il paesaggio urbano per cui è concepito e i valori sociali che tale processo permea. Per mettere a fuoco tale cambiamento, l'articolo radica i termini del dibattito nel fondamentale saggio con cui Archizoom Associati accompagnò la presentazione di “No-Stop City”. Quel meta-progetto, affermando che la città era "non più un luogo ma una condizione", si riferiva chiaramente a un orizzonte politico in cui l'intero dominio dell’urbano era collassato in una nuova superficie neutra e senza fine, assorbendo il consumo, la vita e la produzione in un’unica modalità urbana. All'interno di questo quadro, l'articolo individua alcuni esempi di architettura contemporanea che aspirano a ristabilire il senso della città come luogo di trasformazione politica di spazi, morfologie e abitudini, trasformazioni attraverso le quali l’architettura opera il suo rapporto con la cultura urbana in generale.