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CESARE SPOSITO

L'ARCHITETTURA DELLE TONNARE

Abstract

Le tonnare, complessi morfologicamente e tipologicamente significativi nell’ampio panorama dei beni culturali, sono oggetto di studio dell’archeologia industriale. Esse possono essere risorse immobiliari utilizzabili per fini speculativi di riconversione ad usi più remunerativi: gli interventi sui grandi complessi innescano spesso processi più ampi del rinnovo urbano, sollecitando nuove strategie di sviluppo basato sul rinnovamento dell’immagine e sul significato simbolico che può assumere l’intervento. In quanto risorse urbane, possono promuovere strategie di riorganizzazione territoriale mediante la rilocalizzazione di servizi, quali i musei, oppure lo sviluppo di attività innovative, come i centri di formazione o sperimentazione. In quanto beni culturali, sono testimoni di memorie e di valori simbolici, riutilizzabili per la valorizzazione di se stessi, ma anche per riqualificare ampie porzioni di tessuto urbano. In quanto risorse ambientali possono favorire il recupero tanto di spazi urbani aperti, quanto di parti di paesaggio in cui si collocano. Così, risultano di particolare interesse i contributi di: Francesca Scalisi, sulla storia delle tonnare; di Cesare Sposito, che analizza la loro architettura e lo sviluppo che la tipologia ha avuto nel tempo; di Elio Caprì, che propone un intervento di recupero per la Favignana; infine di Giuseppina Colicci, sulla cialoma, tipico canto legato al lavoro. Un repertorio di immagini sulle tonnare Florio e Bordonaro in Palermo, conclude la pubblicazione.