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ANDREA SCIASCIA

Ferdinando Fava, "Lo Zen di Palermo. Antropologia dell'esclusione", Franco Angeli, Milano 2008

Abstract

La precomprensione indotta dai media può essere talmente distorta e, al contempo, forte e pervicace, da vanificare un processo autonomo di conoscenza. Questo muro mediatico ha raggiunto spessori notevolissimi nel caso del quartiere Zen di Palermo svilendolo oltre la realtà dei fatti, attraverso il ricorso a cliché stereotipati. Per infrangere questa barriera, Ferdinando Fava ha deciso di abitare allo ZEN per comprendere cosa si nasconde dietro la stigmate mediatica che pone il quartiere palermitano ai margini della città e oltre i confini dell’esistenza civile. Il libro-inchiesta, infatti, prende corpo dall’esperienza empirica che ha portato l’Autore a conoscere insieme al luogo, la gente e gli operatori sociali che, a vario titolo, si sono interessati al quartiere. Fra le conclusioni dell’inchiesta fa capolino la distanza che ogni interlocutore pone fra sé, i vicini e il quartiere per allontanare l’invadente stigmate di ghetto. Tale cicatrice sbiadisce alla fine della ricerca di Fava che riesce a dimostrare, attraverso gli incontri, come l’abitare prevalga anche in una realtà urbana complessa e, per chi resta in balia dei media, impenetrabile.