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ANDREA SCIASCIA

Frammenti di città e periferie: i quartieri Borgo Ulivia e Zen di Palermo

Abstract

Lettura interpretativa di due significativi quartieri della periferia di Palermo: Borgo Ulivia e lo ZEN. Il primo quartiere, situato a sud del centro storico si trova il quartiere, è compreso tra la circonvallazione, il tracciato del fiume Oreto e la via Villagrazia. Quest’ultima costituisce il limite nord del piano urbanistico per Borgo Ulivia, in buona parte disatteso, elaborato dagli architetti Giuseppe Caronia, Luigi Epifanio, Vittorio Ziino e dall’ingegnere Vincenzo Nicoletti. All’interno di questo grande insieme, si distingue il Nucleo sperimentale a Borgo Ulivia (1956-1962) progettato e realizzato da Giuseppe Samonà (capogruppo), Antonio Bonafede, Roberto Calandra e Edoardo Caracciolo. Dalla parte opposta della città, all’estremità nord della Piana dei Colli, a conclusione dell’ipotizzato prolungamento di via della Libertà, previsto dal PRG del 1962, è localizzato il quartiere ZEN (Zona Espansione Nord), da qualche anno rinominato San Filippo Neri. All’in- terno di questo insediamento, come a Borgo Ulivia, si distinguono parti morfologicamente differenti ed in particolare: Borgo Pallavicino, ZEN 1 e ZEN 2 che sono state realizzate dagli anni cinquanta sino alla metà degli anni ottanta del XX secolo. La realizzazione dello ZEN 2 è frutto del concorso nazionale bandito dall’IACP di Palermo nel 1970 vinto da Franco Amoroso, Salvatore Bisogni, Vittorio Gregotti, Hiromichi Matsui e Franco Purini.