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GIUSEPPE ROCCARO

Prefazione:...ek ton diaferònton kallìsten harmonìan

Abstract

L'espressione "empirismo transcendentale", assunta per la prima volta in Différence et répétition (1968), è come una cifra critica e metodologica della filosofia di Gilles Deleuze, che riappare quasi a criterio di controllo nell'ultimo suo scritto, Immanence: une vie? Del 1995. La diffusa e continuata re-découverte di Deleuze, di cui è segno la crescente letteratura critica, non solo manifesta l'ampiezza della ricezione di questa création conceptuelle, ma provoca e richiede anche una riflessione sulla diversità dei contesti di ricezione, paradigmaticamente illustrata dalla sua complessa relazione alla fenomenologia di Husserl, specialmente riguardo all'atteggiamento storico- critico nella lettura di due degli auctores di riferimento: Hume e Kant. Il libro di Treppiedi L'esperienza del reale. Saggio su Deleuze induce il lettore ad avventurarsi nella ricerca delle condizioni dell'esperienza reale mediante la lettura della genesi dell'empirismo trascendentale: la descrizione del contributo di Deleuze alla liberazione della differenza dai discorsi dati e dalla loro forza impositiva e ripetitiva ne mette in luce la potenza di dischiudere e scatenare il pensiero critico di Hume, Kant e Husserl verso le questioni del fondamento e perciò verso la formazione di una metafisica fondata sull'empirismo reale.L'empirismo trascendentale di Deleuze lancia una sfida al filosofo di ogni tempo, perché -come nota Treppiedi- «filosofo diviene dunque chi, a pensare "con tutta la violenza e la crudeltà necessarie" è soggetto ad un "apprendistato" duro che lo rende, però, testimone diretto di una verità che è "passaggio vivente dal non-sapere al sapere"»..