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DANIELE RONSIVALLE

Frattura tra spazio e funzioni

Abstract

Oggi stiamo vivendo un passaggio cruciale che sottolinea la rilevanza della città e, nello stesso tempo, la sua profonda crisi, derivante dalla forza combinata di varie crisi che via via si sono sommate: la crisi economica, quella sociodemografica e quella sanitaria hanno provocato una “sindemia” in cui si combinano cause ed effetti di ciascuna delle tre. Tutte queste, probabilmente una sola grande “policrisi” (Morin, 2020), sono legate alla crisi profonda delle relazioni tra l’Uomo e il sistema vivente del pianeta Terra. Il ruolo della città, in questa condizione di crisi crescente, è centrale. Una maggiore densità di popolazione, la contraddizione del capitalismo predatorio, il design iper-razionale della città contemporanea – a partire da un rigido zoning di spazi e funzioni – è iniziato al tempo della rivoluzione industriale, ma si è diffuso ampiamente dagli anni Sessanta e ancora oggi sentiamo le conseguenze di questo stato di cose, amplificato da un andamento sempre più pressante della crescita della popolazione urbana e dalla crescita di domanda di spazi urbani. In questo contesto, il contributo propone la questione della frattura del rapporto tra spazio e funzioni generata dall’emergenza pandemica, mettendoci di fronte alla rilevanza dell’urbanistica nei processi di rinnovamento delle nostre città, infra-pandemiche.