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WALTER MAZZUCCO

Rilevazione della prevalenza del Bullismo in un campione di scuole di Palermo

  • Autori: Claudia Marotta, Claudio Costantino, Stefania Bono, Evelina Arcidiacono, Chiara Cattaneo, Roberto Gambino, Maurizio Gentile, Pierfrancesco Sannasardo, Gianmarco Ventura, Walter Mazzucco, Alessandra Casuccio, Vincenzo Restivo
  • Anno di pubblicazione: 2018
  • Tipologia: Monografia (Monografia o trattato scientifico)
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/279629

Abstract

Il bullismo è uno dei problemi sociali e sanitari più rilevanti in ambito scolastico per i bambini e gli adolescenti di tutto il mondo. Dal 2007, il Ministero Italiano della Pubblica Istruzione (D.M. n°16 del 5 febbraio 2007) promuove attività per il contrasto e la prevenzione del fenomeno in scuole di ogni ordine e grado, ed allo stesso tempo le aziende sanitarie locali o provinciali dovrebbero farsi carico di una risposta socio-sanitaria efficace al problema. Nella città di Palermo, negli ultimi anni, sia alcune scuole che alcuni distretti sanitari hanno messo in atto attività ed interventi per cercare di contrastare il fenomeno in questione. La mancanza di un dato rilevato in maniera uniforme a livello regionale e provinciale e la radicalizzazione del problema rendono necessaria ed urgente una risposta strutturata valutabile in termini di efficacia in linea con l'obiettivo 2.3 del Piano Regionale di Prevenzione 2014/2018 (PRP Regione Siciliana - D.A. n.351 del 08/03/2016) che prevede, anche in tal senso, azioni per promuovere il benessere mentale nei bambini, adolescenti e giovani. Tale impostazione, tra l'altro, è condivisa dal Protocollo d'Intesa interistituzionale "Una nuova alleanza per la Salute dei bambini e dei giovani" siglato tra l'USR-Sicilia e l'Assessorato della Salute-DASOE (Decreto Assessorato della Salute del 17/06/2016). Negli ultimi decenni la problematica del bullismo tra bambini e adolescenti ha guadagnato sempre più interesse in sanità pubblica, catalizzando molti sforzi sia di ricerca che di azione. Per bullismo si intende un abuso sistematico di potere che si manifesta con intimidazione/forme di persecuzione fisica, verbale o psicologica, ripetute nel tempo, concepite ed agite con l'intenzionalità di causare paura, angoscia o danni alla vittima; perpetuata da una persona o da un gruppo di persone più forti e potenti nella relazione con la vittima (Farrington et al. D. P. 1993, Gredler et al., G. R. 2003). Intenzionalità, durata nel tempo e asimmetria nella relazione sono, quindi, le parole chiave nella definizione di bullismo. Le vittime sono selezionate per la loro condizione di diversità, che può essere rappresentata dall'obesità, dalla timidezza, dalle scarse competenze sociali, dall'identità sessuale, dall'etnia, dallo stato socio-economico, da disturbi dello spettro autistico, dislessia e differenze di simile natura. Il bullismo coinvolge un'importante percentuale di bambini in età scolare: secondo i dati ISTAT 2014, 2 ragazzi su 10 tra gli 11-17 anni hanno subito atti di bullismo due o più volte al mese, con una prevalenza maggiore per le ragazze (Istat, 2014). In Sicilia, il fenomeno del bullismo è oggetto di particolare attenzione, tanto che l'Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia (USR) è stato tra i primi in Italia ad aver costituito un Osservatorio regionale,che ha prodotto strumenti operativi quali delle linee guida per la prevenzione del bullismo nelle scuole (Beckman L. et al. 2012). La prevalenza stimata di bambini tra gli 11 e i 15 anni che dichiara di aver subito almeno un atto di bullismo negli ultimi due mesi, in regione Sicilia, risulta essere del 14%, secondo gli ultimi dati disponibili della sorveglianza HBSC (2014) (Regione Sicilia. Osservatorio epidemiologico,2014). La letteratura scientifica dimostra una forte associazione tra l'essere stato vittima di bullismo e l'insorgenza di problematiche di salute mentale e fisica, sia a breve che a lungo termine ((Beckman L. et al. 2012 Gini, G. et al. 2009). Inoltre esiti di salute negativa si riscontrano anche per i bulli. Per questo, diversi programmi di prevenzione specifici, basati sul setting scolastico, sono stati creati ed attuati, a partire dal primo grande programma anti-bullismo su larga scala realizzato in Norvegia nel 1983 e perfezionato poi da Olweus nel 1991 (Olweus, D. 2001), che si dimostrò fin da subito di grande efficacia e che tuttora rappresenta il modell