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ATTILIO IGNAZIO LO MONTE

Iniziali esperienze sull'impiego di un dispositivo per l'anastomosi vascolare meccanica per le fistolle arterovenose per l'emodialisi.

  • Autori: MOSCATO, F; LO MONTE, AI; TURCO, D; ATZENI, J; COCCHIARA, G; BUSCEMI, G; Romano, M.
  • Anno di pubblicazione: 2008
  • Tipologia: eedings
  • Parole Chiave: fistola arterovenosa, emodialisi,
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/35305

Abstract

INTRODUZIONE ED OBIETTIVI Nella costruzione delle fistole artero-venose, il confezionamento manuale dell’anastomosi è il gold standard.Generalmente questa è realizzata con una o due suture a sopraggitto in continua o talora a punti staccati. La tecnica è abbastanza standardizzata,anche se può richiedere una significativa spesa di tempo, specie in presenza di vasi di piccolo calibro, e una curva di apprendimento anche lunga. Riportiamo la nostra esperienza sull’uso di un dispositivo che permette di rendere l’esecuzione di quest’intervento più rapida, precisa e senza il clampaggio preventivo dell’arteria. MATERIALI E METODI Abbiamo impiegato la suturatrice meccanica per il confezionamento di un’anastomosi vascolare per l’accesso vascolare in due pazienti affetti da IRC. L’anastomosi in entrambi i casi fu confezionata tra l’arteria radiale e la vena cefalica, in anestesia locale e senza il clampaggio preventivo dell’arteria. RISULTATI: La durata complessiva media dell’intervento fu di 25 minuti circa. La connessione tra l’arteria radiale e la vena cefalica fu realizzata prontamente (c.ca 10 secondi), senza dover ricorrere al clampaggio transitorio dell’arteria. Il “thrill”, in entrambi i casi, fu apprezzato immediatamente dopo l’anastomosi senza sanguinamento dai margini di sutura. CONCLUSIONI I vantaggi potenziali dell’uso di questo dispositivo includono la possibilità di realizzare un’anastomosi tecnicamente precisa e con notevole risparmio di tempo, pur ritenendo che esso necessita di ulteriori perfezionamenti. Nei pazienti uremici con patologia aterosclerotica severa, la possibilità di non effettuare il clampaggio preventivo dell’arteria può ridurre il rischio di danni dello strato intimale e la formazione di trombi nel sito di anastomosi. Ovviamente per poter attestare la bontà della tecnica impiegata saranno necessari studi mirati che al momento non sono disponibili.