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BENEDETTO INZERILLO

Design nautico e autoproduzione in Sicilia: Maribelle e Giorgia

Abstract

La pratica dell’autoproduzione rappresenta un ideale punto di incontro tra cultura del fare e cultura del progetto, tra le pratiche dell’artigianato e le elaborazioni teoriche del design. Da alcuni anni aumentano sempre più gli eventi e le manifestazioni che vedono protagonisti designer che praticano l’autoproduzione dei propri progetti. In un mercato ormai saturo di prodotti industriali, il design autoprodotto sta prendendo sempre più piede. Il nuovo artigianato è alla testa di un movimento che si propone di ridefinire le categorie dell’innovazione e del consumo. Il maker è un creativo che sfrutta al meglio gli strumenti e le conoscenze oggi disponibili per costruire oggetti. Certamente un moderno maker ha dalla sua parte un gran numero di opportunità che un tempo era impossibile avere come ad esempio l’universo sterminato di informazioni che si trovano in rete. La filiera nautica italiana ha delle caratteristiche che la rendono decisamente originale rispetto ad altre più conosciute filiere del nostro sistema manifatturiero, in quanto essa poggia spesso su una integrazione perfetta tra designer e produttore; e nella quale questi stessi soggetti si fanno carico, spesso, di sviluppare i processi d’innovazione. È in questo complesso panorama che si collocano due interessanti progetti sviluppati in Sicilia, a Palermo da due giovani e “coraggiosi” designer.