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BENEDETTO INZERILLO

RICOSTRUIRE L’IDENTITÀ Transitive-Car Design

Abstract

l concetto di Transitive Design si affaccia all’agone del dibattito internazionale sullo scorcio del XX secolo, nel momento in cui il disegno industriale nella sua globalità stava interrogandosi sui possibili indirizzi del gusto e sui mutamenti che stavano vivendo l’economia e la società. Il termine è stato coniato da Clino Trini Castelli per identificare quegli oggetti di produzione industriale che creano un legame sinergico tra passato e presente, riassumendo forme archetipiche e rinnovandole attraverso nuove funzioni e nuovi materiali. Rientrano nella categoria del Transitive Design tutti quei prodotti che collegano il passato e il futuro sotto il segno della continuità nel mutamento; sono prodotti che guardano indietro alle icone del design con l’intento di produrre un processo di riconciliazione tra due tendenze coesistenti e contraddittorie: la “nostalgia” del passato e il desiderio di proiettarsi verso il nuovo, pur nell’ansia e nelle incertezze che connotano il futuro. Transire nella lingua latina era utilizzato con l’accezione di “andare attraverso”, “passare tra”, e indicava l’idea di un moto da un luogo (figurato) a un altro secondo un ben preciso percorso. Presto questa parola, con i suoi derivati nominali (“transitività”) e aggettivali (“transitivo”) entrò nel linguaggio grammaticale a indicare la proprietà di alcuni verbi (appunto transitivi) di trasmettere il contenuto dell’azione da un soggetto a un oggetto.