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FABRIZIO D'AVENIA

La Chiesa di Sicilia sotto patronato regio nel XVII secolo

Abstract

Il regio patronato sulla chiesa siciliana, concesso in via definitiva dal papa nel 1621, consentiva infatti alla corte di Madrid di gestire con molta libertà le presentazioni dei vescovi e degli abati dell’isola. Parenti del re, funzionari e servitori della Monarchia, cardinali della curia romana, erano spesso preferiti ai candidati siciliani, con frequenti violazioni del privilegio cosiddetto dell’alternativa (alternanza tra stranieri e siciliani nella collazione dei benefici ecclesiastici). Le controversie in materia, negli anni ’30 del ’600, si spostarono anche all’interno del Consiglio d’Italia, animando un interessante dibattito e contrapponendo le posizioni dei reggenti siciliani e napoletani a quelle dei reggenti spagnoli, senza tuttavia raggiungere alcuna soluzione concreta che ponesse un limite agli abusi di Madrid.