Salta al contenuto principale
Passa alla visualizzazione normale.

MICHELE COMETA

«La dolce convessità d'amb'i sessi». Winckelmann e l'estetica della transizione

Abstract

La questione della sessualità nell’estetica e nella vita di Winckelmann ha assunto, almeno a partire dall’epocale saggio di Hans Mayer del 1981 dedicato alla diversità, una posizione centrale. Si tratta di una ricezione vivace e innovativa che si è sviluppata almeno in due direzioni: la riscoperta della sessualità come compo- nente precipua della speculazione winckelmanniana, fortemente condiziona- ta dall’onnipresenza di Freud già a partire dal pioneristico studio di Alex Potts del 1994, Flesh and the Ideal: Winckelmann and the Origin of Art History che, pur muovendosi nell’alveo di una ricostruzione delle ragioni della “storia” dell’arte, apriva inedite prospettive sul nesso arte-vita e sulla interconnessione tra le pre- ferenze sessuali del padre della storia dell’arte e la sua estetica.