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MAURIZIO CARTA

Progettare le città aumentate di un diverso presente

Abstract

Le città sono potenti habitat creativi per esplorare il futuro possibile Cinquemila anni fa la città è stata la migliore invenzione del genere umano, nata come un luogo privilegiato per vivere, non solo per la protezione da una natura ostile ma perché consente una vita di comunità che costruisce relazioni feconde, genera sinapsi fertili, produce nuove economie e accelera l'innovazione. La città è sempre stata pensata per essere un dispositivo di consenso per l'evoluzione della comunità e l'innovazione delle idee, non solo un luogo sicuro o simbolico. La città, quindi, ha accompagnato il progresso dell'umanità, costituendo una perfetta interfaccia tra spazio e società, tra luogo e comunità: uno dei principali ambienti che nutrono l'ingegno e la creatività. La città è – nella sua millenaria storia e nelle sue molteplici forme – il luogo migliore in cui le innovazioni possano trovare le necessarie risorse tangibili/intangibili, purché sia in grado di mantenere sempre viva la sua propensione alla creatività e all'intelligenza collettiva. Le città sono quindi potenti habitat creativi, "piattaforme per aprire le porte all'adiacente possibile" – le definisce Steven Johnson – e ogni nuova apertura all'innovazione urbana genera non solo nuove idee da esplorare, ma impone nuove sfide al progetto collettivo della città.