Archeologia fluviale
- Autori: Aprile, Marcella
- Anno di pubblicazione: 2020
- Tipologia: Capitolo o Saggio
- OA Link: http://hdl.handle.net/10447/468424
Abstract
Palermo sta sul mare, ma ha un rapporto difficile con il mare. La questione sorge, nel XVII secolo, al momento della costruzione dei Quattro Canti di Città o piazza Vigliena, quando l’asse di fondazione fenicio (il Cassaro, con giacitura EO) venne intersecato da una strada ortogonale (via Maqueda, con giacitura NS) capace di cancellare - con la formazione di un centro - la relazione che si era istituita, nel tempo, tra monti e mare attraverso la città . Da quel momento in poi l’espansione, all’interno della Conca d’oro, avvenne prevalentemente verso Nord, allontanando la città sempre di più dalla linea di costa a causa, anche, di Monte Pellegrino e di Pizzo Sella, due promontori abbandonati sul mare dal sistema collinare circostante. L’altimetria del suolo e i profili collinari sono stati determinanti nella definizione della forma urbana, altrettanto quanto i numerosi corsi d’acqua che ne hanno inciso il piano di posa, i quali ultimi - pur non essendo tutti visibili - hanno lasciato segni consistenti nel tessuto e su interi gruppi di edifici e sui tracciati stradali, in ragione delle singolarità orografiche dei greti e delle opere di protezione al suolo.