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MARCELLA APRILE

Archeologia fluviale

Abstract

Palermo sta sul mare, ma ha un rapporto difficile con il mare. La questione sorge, nel XVII secolo, al momento della costruzione dei Quattro Canti di Città o piazza Vigliena, quando l’asse di fondazione fenicio (il Cassaro, con giacitura EO) venne intersecato da una strada ortogonale (via Maqueda, con giacitura NS) capace di cancellare - con la formazione di un centro - la relazione che si era istituita, nel tempo, tra monti e mare attraverso la città. Da quel momento in poi l’espansione, all’interno della Conca d’oro, avvenne prevalentemente verso Nord, allontanando la città sempre di più dalla linea di costa a causa, anche, di Monte Pellegrino e di Pizzo Sella, due promontori abbandonati sul mare dal sistema collinare circostante. L’altimetria del suolo e i profili collinari sono stati determinanti nella definizione della forma urbana, altrettanto quanto i numerosi corsi d’acqua che ne hanno inciso il piano di posa, i quali ultimi - pur non essendo tutti visibili - hanno lasciato segni consistenti nel tessuto e su interi gruppi di edifici e sui tracciati stradali, in ragione delle singolarità orografiche dei greti e delle opere di protezione al suolo.