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MARCELLA APRILE

Palermo vs Panormus

Abstract

Quando nel settimo secolo a.C. i coloni fenici arrivarono dal mare nel Golfo di Palermo (anticipato, a grande distanza, dalla peculiare forma del Monte Pellegrino), certamente capirono come la valle che si apriva davanti a loro (la cosiddetto Conca d'oro) - ricca di vegetazione, attraversata da corsi d’acqua e protetta dal micidiale vento di Nord / Ovest, il Maestrale - fosse il posto giusto per fondare una nuova città. Le generazioni seguenti continuarono a costruire la città sul promontorio, mantenendo e consolidando l'orientamento Est / Ovest e affidando all'asse principale (il Cassaro) il ruolo, non secondario e fortemente simbolico, di collegare le montagne e il mare attraverso la città, così come il ruolo di organizzazione della struttura della città stessa. Nel tempo, gli edifici più importanti della città furono costruiti in relazione a quei riferimenti assiali. Tale regola è rispettata ancora oggi, sebbene nel XVI secolo sia stato tracciato un secondo asse (orientato verso S / N), che attraversa longitudinalmente l'intera valle di Palermo, tra i due traguardi ottici di Pizzo Sella e Monte Grifone. Pertanto Palermo può essere rappresentata attraverso i due principali assi ortogonali che attraversano la pianura. Il primo (l'asse Est / Ovest) supporta le relazioni esistenti tra la città, il sito e il sole. Il secondo (l’asse Sud / Nord) mostra le modalità di sviluppo della città, dal centro alla periferia: una forma visibile di un processo spazio-temporale, non lineare, relativamente autonomo; o, ancora, un catalogo di architetture e di modelli di città.