Descrizione del progetto
Il Dottorato di Ricerca in "Progetto di Architettura per la Transizione Ecologica" (PATE) affronta il tema del complesso rapporto tra la progettazione architettonica - espressa nelle varie scale di intervento - e i processi legati al cambiamento climatico ed ecologico.
L'obiettivo culturale fondamentale è la formazione di studiosi capaci di elaborare ricerche di terzo livello incentrate sull'aspetto qualitativo e formale della "transizione ecologica" nell'ambito dell'architettura. Si ritiene infatti che il presupposto di base sia il tentativo di superare i pregiudizi secondo cui la tematica della transizione appartenga al campo esclusivo della tecnica, a favore di una visione ampia che tenga conto dei risvolti estetici e culturali che riguardano lo spazio di vita dell'uomo e la sua evoluzione.
Intendere la transizione ecologica come un fenomeno “umanistico” oltre che tecnico, è dunque l'assunto principale dal quale muove l'azione formativa e di ricerca di questo dottorato.
Tale ipotesi va ricondotta allo stretto rapporto che intercorre tra il progetto e la transizione ecologica, visibile nel fatto che la disciplina architettonica è spesso chiamata, anche prima di altri ambiti del sapere, a rispondere alle mutevoli e gravi conseguenze del cambiamento climatico. Un dato legato alla fisicità dell'architettura e alla sua attività edificatoria, causa quest'ultima delle principali emissioni di gas climalteranti che producono il surriscaldamento mondiale. Emissioni che si aggiungono a quelle di esercizio degli edifici, dovute all'uso di energia elettrica proveniente da fonti non rinnovabili.
L'insieme delle varie problematiche ambientali di cui il mondo odierno ha ormai acquisito ampia consapevolezza, impongono nuovi paradigmi finalizzati ad adattare il territorio e l'edificato alle nuove condizioni climatologiche e a progettare città e architetture con l'obiettivo di ridurre le emissioni sia in fase di costruzione, sia in fase di utilizzo degli edifici, contribuendo all'abbassamento del livello globale di CO2 nell'atmosferica.
Tali strategie, poste a fondamento del percorso formativo del Dottorato PATE, impongono di dare una concreta risposta agli obiettivi dell'European Green Deal di raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050.
Obiettivi che sono in linea anche con la Missione 2 del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR): “Rivoluzione verde e transizione ecologica”, con la COMPONENTE 3 (M2C3) “Efficienza energetica e riqualificazione degli edifici” e con il Piano Nazionale di Transizione Ecologica (PNTE).
Sulla base di questi Piani si suggeriscono i principali ambiti di approfondimento del dottorato di ricerca:
- la decarbonizzazione;
- la mobilità sostenibile;
- la salvaguardia delle aree verdi e il rafforzamento della biodiversità;
- il miglioramento della qualità dell'aria;
- il contrasto al consumo di suolo e al dissesto idrogeologico;
- l'efficientamento energetico e sismico del patrimonio costruito;
- il miglioramento delle risorse idriche e delle relative infrastrutture;
- la tutela del mare;
- la promozione dell'economia circolare, della bioeconomia e dell'agricoltura sostenibile.
- la gestione dei rifiuti.
A prescindere dalle specifiche questioni architettoniche e ambientali, il Dottorato in “Progetto di Architettura per la Transizione Ecologica” si pone obiettivi di coerenza con il Piano Strategico di Ateneo e con il Piano Strategico di Dipartimento 2024/2027. In particolare, in riferimento all'obiettivo “O.2 Potenziare la ricerca di base, la ricerca applicata e la progettualità scientifica per affrontare le sfide emergenti in ambito nazionale e internazionale” del PSA, il corso mira a valorizzazione la ricerca in una prospettiva di scambi, relazioni e cooperazione internazionale, soprattutto attraverso l'inserimento nel Collegio dei docenti di esperti stranieri che saranno coinvolti in seminari/convegni organizzati dal corso.
Particolare importanza viene data inoltre alla promozione di un periodo di ricerca all'estero dei dottorandi. Si prevede infine di stimolare l'utilizzo degli strumenti della didattica a distanza per potenziare le occasioni di scambio con le sedi estere coinvolte; occasioni che dovranno essere incentivate anche da una sempre più intensa partecipazione dei docenti del collegio ai bandi ERASMUS e CORI. Per i dottorandi, si prevede inoltre di perseguire iniziative dedicate al conseguimento delle competenze necessarie a redigere progetti di ricerca competitivi e per raggiungere standard internazionali di pubblicazione.
Obiettivi del Corso di Dottorato
L'obiettivo principale del Dottorato è la comprensione del rapporto strutturale che si stabilisce tra la crisi ecologica e la disciplina tematica espressa dal Macrosettore della Progettazione Architettonica (CEAR-09), declinato nei tre SSD che lo costituiscono, vale a dire: la Composizione Architettonica e Urbana (CEAR-09/A), l'Architettura del Paesaggio (CEAR/09B) e l'Architettura degli Interni e Allestimento (CEAR-09/C).
Sulla spinta del principio di “transcalarità” e “multidisciplinarità”, il Dottorato si pone l'obiettivo di aprire alle competenze "umanistiche" e "tecniche" offerte da altre discipline come l'"Estetica", l'"Urbanistica", la "Fisica Tecnica Ambientale" e le "Coltivazioni arboree", coinvolgendone alcuni esperti nel Collegio dei docenti.
Tali competenze trasversali e interdisciplinari individuano alcuni possibili temi di approfondimento che segnano il cambiamento di rotta della progettazione architettonica nel contesto della transizione ecologica, come ad esempio:
- la integrazione dei nuovi apparati di captazione dell'energia nell'edificio;
- la trasformazione del paesaggio in seguito alla desertificazione;
- il nuovo paesaggio disegnato dalle infrastrutture energetiche;
- il progetto del paesaggio per il mantenimento della biodiversità;
- il nuovo modo di abitare gli interni indotto dal nuove forme di comunicazione;
- la possibilità di riabitazione nelle aree interne in una logica di decarbonizzazione;
- la gestione della raccolta delle acque;
- il progetto di architettura per la gestione dei rifiuti;
- l'incremento della forestazione urbana.
Alla luce degli obiettivi tematici sopra richiamati, l'organizzazione generale del progetto formativo prevede due macro-ambiti di attività che impegnano il dottorando sul fronte:
- della frequentazione delle lezioni, dei seminari, dei workshop di progettazione, della partecipazione alle attività istituzionali;
- dell'elaborazione della tesi.
Il conseguimento degli obiettivi fa riferimento all'articolazione metodologica basata su tre fasi formative che seguono il triennio di corso.
La prima fase (1° anno) prevede di:
- fornire ai Dottorandi le competenze metodologiche e le conoscenze necessarie per sviluppare una ricerca scientifica nell'ambito della progettazione architettonica;
- costruire il quadro teorico di riferimento delle tematiche del Dottorato, consentendo ai nuovi Dottorandi di impostare correttamente la propria ricerca e delinearne gli obiettivi;
- fornire il supporto alla formulazione della ipotesi di tesi e alla sua prima strutturazione.
L'offerta metodologica è articolata in moduli composti da lezioni ex-cathedra tenute dai Componenti del Collegio dei Docenti, seguite da esercitazioni finalizzate a verificare la comprensione dei contenuti teorici e ad accompagnare il Dottorando nella costruzione dei “materiali” della propria ricerca.
L'offerta tematica si sviluppa attraverso una serie di seminari nei quali vengono presentati i temi del Dottorato mediante l'individuazione di esempi paradigmatici. Obiettivo di questa attività formativa è quella di dare la possibilità ai Dottorandi di definire, entro i primi sei mesi, l'ipotesi di ricerca e di scegliere con maggiore consapevolezza il proprio Tutor all'interno del Collegio.
Oltre ai moduli formativi e ai seminari tematici si prevedono, sin dalla prima fase, attività laboratoriali a carattere progettuale, da svolgere in modalità intensiva. Tali attività hanno l'obiettivo, da un lato, di guidare il Dottorando nel riconoscere il valore del progetto come strumento di ricerca e, dall'altro, di esplorare - attraverso gli strumenti propri della disciplina - le tematiche del Dottorato all'interno di specifici contesti nazionali e internazionali.
La seconda fase (2°anno) è dedicata allo sviluppo e alla verifica delle ipotesi di ricerca”. Le attività sono anche in questa fase organizzate attraverso lezioni frontali curate dai Docenti del Collegio. A questi si affiancano dei seminari di approfondimento tematico focalizzati sulle ricerche dei Dottorandi e curati dagli stessi.
I Dottorandi dovranno partecipare, anche durante la seconda annualità, all'attività di tipo laboratoriale orientata ad approfondire l'idea del progetto come strumento di ricerca. Tale attività organizzata dal Collegio prevedere l'interlocuzione con soggetti attivi sul territorio come Pubbliche Amministrazioni, Imprese, Enti e associazioni.
La terza fase (3°anno) è orientata alla valorizzazione e alla sistematizzazione dei risultati della ricerca col fine di presentarne gli esiti sia in ambito accademico, sia in contesti professionali ed extra-universitari.
Il percorso formativo prevede inoltre dei seminari metodologici finalizzati a guidare i Dottorandi nella preparazione e presentazione di proposte progettuali per bandi di ricerca competitivi, a livello nazionale e internazionale; e illustrare le iniziative che mettono in relazione la ricerca universitaria con la società, le imprese e il territorio (Terza Missione).
Sbocchi occupazionali e professionali previsti
Il Corso di Dottorato fornisce le competenze necessarie per esercitare attività di ricerca di alta qualificazione presso soggetti pubblici
e privati ed è qualificante nell'esercizio della libera professione.
L'intento è di formare studiosi e preparare specialisti pronti ad affrontare, con competenza, versatilità e apertura internazionale,
problematiche di tipo teorico, metodologico, operativo.
Attraverso il dialogo dei saperi e dei metodi, il dottorato si propone anche di contribuire all'innovazione metodologica e
all'ampliamento della capacità di ricerca di qualità e di progettazione nelle pubbliche amministrazioni.
Le prospettive in termini occupazionali dei Dottori di ricerca in "Progetto di Architettura per la Transizione Ecologica" sono ampie
ed in crescente espansione.
Infatti, come già descritto, e come è peraltro noto, l'ambito di occupazione nel settore della transizione ecologica è in forte crescita.
Per gli architetti tale ambito è, per certi versi, ancora più dilatato.
In particolare le prospettive occupazionali dei futuri Dottori di Ricerca sono esplicabili:
- negli studi professionali e nelle società di progettazione che richiedono con maggior frequenza figure specialistiche che possano affrontare i numerosi problemi ambientali con conoscenze specifiche e settoriali, ma soprattutto con capacità di sintesi tra conoscenze ai fini di una corretta gestione progettuale;
- nella pubblica amministrazione, dove si riscontra un'impellente necessità di tecnici che possano far fronte al coniugare i progetti di architettura con la redazione e la gestione degli strumenti legislativi e pianificatori che sono entrati in vigore negli ultimi anni e che saranno ulteriormente promulgati nell'immediato futuro. Ambito cruciale, quest'ultimo, nel quale un Dottore di Ricerca può svolgere un ruolo fondamentale al fine non solo di contribuire alla corretta gestione degli strumenti legislativi, ma anche per evitare che la normativa ambientale si appiattisca in un mero adempimento burocratico e possa piuttosto essere strumento per la gestione di una dimensione progettuale “diversa” in quanto adeguata alle urgenze imposte dalla emergenza ambientale;
- nelle imprese di costruzione, dove si manifesta un crescente fabbisogno di tecnici che possano indirizzare le scelte progettuali e gestionali nell'ampio settore normativo ed operativo aperto dalla transizione ecologica.