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Il team del prof. Guarino (STEBICEF - UniPa) partecipa a DarkDivNet: su Nature una ricerca sulla biodiversità condotta sull’Etna

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Un team del Laboratorio di Ecologia e Fisiologia Vegetale del Dipartimento di Scienze e Tecnologie Biologiche Chimiche e Farmaceutiche - STEBICEF, coordinato dal prof. Riccardo Guarino, ha partecipato ad uno studio internazionale pubblicato sulla rivista Nature conducendo alcune indagini sull’Etna in collaborazione con l’Università di Catania, per svelare gli effetti nascosti dell’impatto umano sulla biodiversità vegetale.

 

Lo studio, parte del network internazionale DarkDivNet, ha coinvolto oltre 250 scienziate e scienziati in 5.500 siti nel mondo e ha dimostrato che fino a quattro specie di piante su cinque sono assenti dai loro habitat naturali nelle aree a maggiore impronta ecologica umana.

 

L’Etna rappresenta un modello ideale per capire come gli ecosistemi possano rigenerarsi e mantenere la biodiversità in condizioni naturali – commenta il prof. Guarino - Il vulcano, infatti, si distingue per le sue caratteristiche uniche: l’attività vulcanica regola processi idrogeologici e biogeochimici fondamentali, crea habitat estremamente variati e offre condizioni ideali per studiare gli adattamenti a contesti ambientali estremi. Alle alte quote, funghi e batteri risultano indispensabili per la sopravvivenza delle piante, come dimostrato in un altro studio, di cui sono corresponding author, focalizzato su Astragalus siculus, una delle specie endemiche più emblematiche dell’Etna. Le ricerche sull'ecologia di questi affascinati ecosistemi continuano, in collaborazione con colleghi del DISTEM, dell'Università di Perugia e del CNR-IBBR”.

 

Vai all'articolo su Nature.

Vai all'articolo su Astragalus siculus.