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ANTONINO VELEZ

Asterix e la traduzione dei giochi di parole

Abstract

L'autore, rifacendosi alle teorie di Jacqueline Henry e di altri (e sulla scia di traduzioni quali Esercizi di stile di Umberto Eco), vuole dimostrare che la traduzione dei giochi di parole lungi dall'essere impossibile è quasi sempre fattibile. Si tratta di ricreare, nella maggior parte dei casi, un effetto, comico o ludico. I testi sono analizzati dal punto di vista stilistico e vengono messe in luce le loro caratteristiche peculiari. La formazione grafica e sonora dei giochi di parole è fondata sulla ricerca espressiva dell'identità e della differenza, all'interno dell'equivoco sulla quale si fonda il calembour. Tra le difficoltà maggiori per un traduttore nell'affrontare i giochi di parole vi sono i riferimenti culturali e le parodie di canzoni o citazioni della lingua d'origine.