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SANTA GIUSEPPINA TUMMINELLI

Gestione "diretta" dei beni confiscati: il caso italiano

  • Autori: Costantino S., Vettori B., Ceresa A., Di Nicola A., Tumminelli G.; Tumminelli G.
  • Anno di pubblicazione: 2018
  • Tipologia: Capitolo o Saggio
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/404779

Abstract

Il primo passo per la restituzione alla collettività dei beni appartenenti alla criminalità organizzata è la confisca definitiva. Il quadro normativo nazionale sulla confisca dei beni è, a livello europeo, il più innovativo e completo nonostante le criticità che saranno segnalate nel corso della trattazione. Ma, oltre al valore giuridico, non è da sottovalutare la dimensione sociale della norma. La restituzione dei beni confiscati alla mafia alla collettività è un forte segnale dell’efficacia dell’azione di contrasto alla criminalità organizzata. Per questi motivi, al fine di rafforzare il significato simbolico dei beni, è fondamentale che tutti i percorsi di destinazione dei beni siano trasparenti, in modo tale da ridurre il rischio d’infiltrazioni mafiose. In questa sede, l’obiettivo non è di analizzare l’evoluzione legislativa in materia di gestione e destinazione dei beni confiscati ma, partendo da alcune norme, costruire uno scenario all’interno del quale poter segnare le principali tappe normative e leggere i casi di studio proposti attraverso un approccio sociologico.