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ROSARIO SCADUTO

Bagheria città della bella architettura barocca e tardo barocca - Bagheria Il Barocco e il Tardo Barocco

Abstract

La realizzazione delle ville nella Conca d’Oro di Palermo ha un incremento significativo nella seconda metà del Seicento. Prima di quel periodo, il territorio attorno a Palermo era puntellato da torri, bagli, cappelle rurali e rare architetture suburbane per la residenza stagionale. Le direttrici della cultura della villeggiatura sono rappresentate ad est di Palermo da Bagheria e Santa Flavia, e a ovest da Mezzo Monreale, Pallavicino e S. Lorenzo. Anche nella “Bagaria”, contrada appartenente a Palermo fino al 1826, anno in cui divenne comune autonomo, alle numerose torri, bagli fortificati e cappelle rurali si cominciarono ad aggiungere, già a metà del Seicento numerose ville, che costituivano articolate architetture, anche di altissima qualità formale. Furono i Branciforti, principi di Butera a volere realizzare a Bagheria, nel 1658, a poche miglia da Palermo, una fortificata villa per il loro soggiorno primaverile e autunnale. Il castello - villa che realizzano fu di fatto un microcosmo, costituito dalla residenza del dominus al centro e con la vicina chiesa di corte, i corpi bassi per le varie attività di servizio come le cucine, scuderie, i magazzini e il teatro. Nella villa Branciforte esisteva pure un parco all’italiana formato da piante fruttifere e ornamentali, e anche arredato con sculture e sedili per il riposo. Nel parco non mancavano animali come i pavoni e una leonessa. Sul finire del sec. XVIII in fondo al parco fu realizzato un padiglione per ubicarvi uno dei primi musei delle cere d’Europa e alcuni alloggi per accogliere i tanti ospiti della famiglia Branciforte. Nel 1715, Francesco F. Gravina e Cruillas, principe di Palagonia, iniziò a far realizzare la sua villa a Bagheria, secondo un progetto attribuito all’architetto frate domenicano Tommaso M. Napoli. Il complesso di villa Palagonia possiede una straordinaria forma. Essa era costituita da archi di trionfo (di cui oggi ne rimane solo uno e denominato della SS. Trinità o del Padre Eterno) che immettevano in un lungo viale (oggi via Palagonia), un tempo riccamente decorato, corpi bassi circolari e con il corpo di fabbrica centrale formato da un vano ellittico da cui si dipartono le “enfilade” con gli ambienti. A metà del sec. XVIII, Francesco F. Gravina e Alliata fece decorare la villa a Bagheria con i gruppi statuari chiamati “mostri”. Di fatto villa Palagonia rappresenta una delle più straordinarie architetture che esistono nel mondo e costituisce un bene da tutelare e tramandare alle generazioni che verranno.