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FULVIA SCADUTO

Carlo V e la città di Alcamo

Abstract

Nell’estate del 1535 Carlo V, reduce dalla vittoriosa impresa di Tunisi faceva ritorno in Sicilia. Dopo essersi trattenuto a Trapani e prima di raggiungere Monreale, lungo il tragitto fra Trapani e Palermo, l’imperatore e il suo seguito sostavano per alcuni giorni ad Alcamo, un piccolo centro che faceva parte dei possedimenti siciliani del conte di Modica, Fadrique Enriquez grande Almirante di Castiglia. Ben poco sappiamo dell’ingresso e del breve soggiorno del monarca in città di cui riferiscono le fonti, ma possiamo immaginare la portata dell’evento e l’effetto a distanza che l’episodio ha prodotto nella realtà urbana innescando una serie di iniziative pubbliche intrapresa dopo questa data. La città di Alcamo subisce uno “scarto” con la visita di Carlo V che determinerà la volontà di misurarsi con la realizzazione di una strada “imperiale” lunga e rettilinea (dal 1549) e di una Loggia o palazzo senatorio, collocato lungo la strada, nel cuore della città medievale; una fabbrica che si avvia nel 1548 con un linguaggio classicista, di cui rimangono testimonianze documentarie e alcuni frammenti superstiti molto interessanti (pilastri di ordine dorico e ionico). Come è noto, la visita di Carlo V acquista per la vicenda siciliana, e non solo, un significato determinante. Si tratta di un avvenimento che genera profondi mutamenti nell’architettura isolana, con l’esplosione di un linguaggio e di una moda “alla romana”, e che finisce per condizionare le successive trasformazioni urbane. In altri casi, infatti, il percorso del corteo imperiale suggella il ruolo storico e l’importanza di alcuni assi viari. Anche a Palermo, tra la fine degli anni trenta e i primi anni quaranta, si avvia un intervento di riorganizzazione e di razionalizzazione del tracciato della via Argenteria (lungo l’itinerario trionfale di Carlo V) e dove, per inciso, si realizza una Loggia dei Catalani con un’architettura all’antica, quasi a consacrare il ricordo del passaggio dell’imperatore. Questa operazione di rettifica precede e anticipa di circa un trentennio l’imponente taglio della via Toledo (dal 1567), l’antico Cassaro.