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ROSARIO PETRUSO

Avvertenze per il consumatore e obblighi delle piattaforme del commercio elettronico: alcune osservazioni sulla sentenza Lee v. Amazon

Abstract

La Proposition 5 è una legge californiana che attribuisce ai consumatori il diritto ad essere informati circa l’esposizione a sostanze cancerogene o che possano dar luogo a malformazioni congenite o ad altri danni riproduttivi: ai sensi della legge, tutti gli attori del circuito distributivo sono tenuti a fornire un’avvertenza «chiara e ragionevole» del relativo rischio. La sezione 230 del Communications Decency Act esonera da responsabilità gli intermediari della rete relativamente ai contenuti dei terzi. Le piattaforme del commercio elettronico, nel facilitare l’interazione di venditori ed acquirenti, rischiano di mettere a repentaglio la salute dei consumatori, portando loro prodotti vietati, non sicuri o etichettati in modo errato. Alla luce di tale scenario, in Lee v. Amazon è stato chiesto alla Court of Appeal della California di individuare chi - nell’economia di piattaforma - sia chiamato a fornire le avvertenze ex Proposition 5. Dal punto di vista delle tutele spettanti al consumatore, questa domanda è fondamentale: considerato che molti venditori terzi operano dall’estero, le piattaforme di e-commerce potrebbero essere gli unici attori della catena negoziale tenuti a conformarsi agli obblighi discendenti dalla Proposition 5. Alla luce della recente sentenza della Court of Appeal californiana, questo scritto prende in esame un cambiamento significativo nella giurisprudenza statunitense relativa alla regolazione della rete.