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FRANCESCO PARISI

Interferenze e convergenze fra prostituzione e tratta nelle recenti proposte di incriminazione del cliente

Abstract

Il sesso a pagamento è un fenomeno fortemente eterogeneo: se la prostituzione volontaria è rivendicata come scelta dai c.d. sex worker, proprio lo sfruttamento sessuale costituisce una delle principali attività di lucro per i gruppi criminali che operano nel traffico di esseri umani. Di recente, in Europa, sembra riscuotere un certo successo la convinzione che l’incriminazione del cliente possa scoraggiare la « domanda » di persone da utilizzare nel mercato dello sfruttamento sessuale: oltre al modello svedese che punisce il cliente tout court, nella direttiva anti-trafficking si invitano gli Stati membri ad introdurre norme penali contro il cliente consapevole della condizione di soggiogamento della vittima. Dopo una breve disamina della disciplina italiana sui reati in materia di prostituzione volontaria e sull’attuale legislazione di contrasto al traffico di esseri umani, l’autore si sofferma sulle proposte europee di incriminazione del cliente. Ne vengono valutati i presupposti di fondo, ovvero le relazioni fra prostituzione e tratta, i risultati ottenuti sul piano empirico, nonché le difficoltà applicative nei paesi che si sono recentemente adeguati alla direttiva. L’interrogativo cui si tenta di rispondere è se l’incriminazione del cliente sia un auspicabile strumento normativo per affrontare inestricabili relazioni di vulnerabilità comunque presenti nella prostituzione, oppure se si tratti di indebite interferenze normative fra realtà che vanno tenute ben distinte.