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ANTONIO PERRONE

IL CRITERIO DELLA “SUFFICIENTLY CLOSE CONNECTION” ED IL SUO RAPPORTO CON IL PRINCIPIO DEL NE BIS IN IDEM SANZIONATORIO NELLA GIURISPRUDENZA DELLA CORTE EDU.

Abstract

Nel definire la portata garantista del principio del ne bis in idem sanzionatorio la Corte EDU ha certamente giocato un ruolo di primaria importanza. Sembra, tuttavia, che la Grande Camera abbia recentemente inteso circoscriverne l’ambito di operativita`, ritenendolo non applicabile nei casi in cui sia ravvisabile il criterio della “sufficiently close connection in substance and time”. Un criterio che era gia` presente nella giurisprudenza della Corte di Strasburgo ma che adesso la Grande Camera ha strutturato nella forma piu`definita di un test, identificando i c.d. material factors che ne individuano la sussistenza. In cio` si e` visto un possibile ridimensionamento del campo di applicazione della garanzia convenzionale ed un abbandono di quegli orientamenti fortemente garantistici che avevano invece contrassegnato l’evoluzione della giurisprudenza della Corte. E ` possibile, tuttavia, una lettura alternativa di questi sviluppi piu` recenti e, segnatamente, una lettura che vede nel criterio della “sufficiently close connection”, non la volonta` di ridimensionamento della portata della garanzia convenzionale, quanto piuttosto il tentativo di bilanciare il diritto al ne bis in idem con una serie di diritti degli individui (e non solo interessi degli Stati) che trovano piena tutela nell’efficacia della risposta sanzionatoria alle condotte di evasione fiscale.