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MAURIZIO MARRALE

ASPETTI OPERATIVI NELLA VALUTAZIONE DELLA DOSE AL CRISTALLINO DEI LAVORATORI NELLE PROCEDURE INTERVENTISTICHE DI EMODINAMICA.

  • Autori: Abbate, B; Caputo, V; D'Alia, F; Gallias. KK; Iacoviello, G; Spanò, M; Brai, M; Longo, A; Marrale, M; Curia, G
  • Anno di pubblicazione: 2015
  • Tipologia: Poster pubblicato in volume
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/162598

Abstract

Recenti studi epidemiologici hanno evidenziato una incidenza di complicanze oculari (cataratte), per esposizione alle radiazioni ionizzanti del cristallino, superiore a quanto ritenuto in passato. Nella sua pubblicazione del 21 aprile 2011 dal titolo “Statement on Tissue Reactions”, sugli effetti tissutali deterministici non cancerogeni delle radiazioni ionizzanti, l’ICRP indica per il cristallino una dose soglia di 0,5 Gy e raccomanda, per esposizioni lavorative, il limite annuale di 20 mSv di dose equivalente come media su un periodo di 5 anni, senza che sia mai superato il valore di 50 mSv in ogni singolo anno. Questo valore è di gran lunga inferiore all’attuale limite di legge che è pari a 150 mSv/anno. Tali raccomandazioni impongono un approfondimento delle metodologie di valutazione della dose al cristallino al fine di assicurare un migliore controllo della dose a questo organo particolarmente esposto nei lavoratori che svolgono procedure interventistiche sotto guida radiologica. Scopo di questo lavoro è quello di definire una procedura operativa per l’attribuzione della dose al cristallino analizzando i vari fattori che possono influenzare tale attribuzione. In particolare: l’efficacia schermante dei dispositivi di protezione individuale (occhiali anti-X), la scelta del dosimetro e la correlazione tra la dose al cristallino e la dose ricevuta da altre parti del corpo.