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FERDINANDO MAZZARELLA

"Stato fluido" del diritto e ragionevolezza fra età moderna ed età contemporanea

Abstract

La «ragionevolezza» è una figura tipicamente contemporanea, che risponde tuttavia a un’originaria e insopprimibile esigenza dell’interprete: quella di mediare fra lex e factum, fra testo e contesto, fra la legge, da una parte, per sua natura astratta, immobile e anelastica, e la realtà della vita, dall’altra parte, concreta, dinamica e multiforme. Come nel passato medievale e moderno, anche nell’età contemporanea la civiltà giuridica ha avvertito, pur a fronte di un percorso di progressiva statualizzazione, l’esigenza di mantenere il diritto ad uno «stato fluido», secondo l’uso fatto da Santi Romano nel 1906 e da Cesarini Sforza nel 1929. Nell’aequitas della dottrina giuridica medievale, nella ratio naturalis dei giusnaturalisti moderni, nella ragione artificiale di Coke, nello spirito popolare di Savigny, nel solidarismo di Cimbali, Gianturco e Simoncelli, nel concretismo di Saleilles, Gény e Planiol, si nasconde l’esigenza di un diritto ragionevole, tale perché conforme alle consuetudini, ai sentimenti e alle istanze di una società in divenire: un diritto «allo stato fluido», che assorba plasticamente i molti diritti di una società complessa e le pulsioni di un mondo rapido e vitale.