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ELENA MIGNOSI

La Lingua dei Segni Italiana (LIS) nella scuola: la prospettiva bilingue ed embodied come risorsa inclusiva per alunni sordi e udenti a partire dai contesti educativi zero-sei

Abstract

La presenza di alunni sordi nella scuola, fin dal nido e dalla scuola dell’infanzia, costituisce una grande opportunità per riflettere sui processi di inclusione e per ideare e sperimentare innovazioni pedagogiche e metodologico-didattiche arricchenti per tutti i bambini, poichè comporta il coinvolgimento di diversi ambiti tra loro interrelati, primo tra tutti quello linguistico-comunicativo, indispensabile allo sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale, e centrale nei processi di insegnamento-apprendimento. Getta inoltre una nuova luce sulle specificità della comunicazione umana, approfondendo il ruolo del corpo e dello spazio nella relazione intersoggettiva, adottando una prospettiva multimodale ed embodied e promuove quindi, parallelamente, nuove modalità di mediazione e di conduzione delle attività da parte di educatori e insegnanti, non solo nei contesti prescolari, ma anche in tutti i livelli di istruzione. Nell’articolo proverò quindi a mostrare perché, per quanto riguarda i bambini sordi, la prospettiva pedagogica non può essere separata dalla psicologia dello sviluppo, dalla psicolinguistica, dalle neuroscienze e dalla prospettiva storico-culturale. Approfondirò quindi le scelte metodologiche possibili se si adotta una prospettiva bilingue e gli obiettivi raggiungibili sia per i bambini sordi che udenti.