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ANTONELLO MIRANDA

Comparazione giuridica e lotta alla criminalità organizzata

Abstract

oggi il comparatista che affronta gli aspetti della lotta alla criminalità deve da un lato tenere ben chiari gli elementi normativi e gli strumenti legislativi, ma deve anche verificare l’efficienza e l’efficacia delle scelte normative e legislative rispetto alla loro possibile applicazione sia nel contesto di partenza che nei contesti oggetto di eventuale trapianto. Ignorare il dato politico o il dato della composizione sociale ed economica dei Paesi coinvolti nel fenomeno criminale significa solo fare confusione se non addirittura finire per danneggiare anche la parte sana della società.Ecco perché, a mio avviso, il comparatista dovrebbe riscoprire il ruolo “alternativo” del diritto in generale e del diritto privato in particolare. Trovare mezzi e soluzioni, diversi dal semplice sistema penale “punitivo”, che rendano più “conveniente” e “soddisfacente” seguire le regole anziché infrangerle è, a mio avviso, il modo migliore per combattere concretamente la criminalità. Tra i possibili rimedi vengono individuati: 1. nuove politiche e nuove “politiche” che rendono più “conveniente” seguire la legge; 2. collaborazione (meglio del solo approccio penale e punitivo); 3. mediazione (la cultura della mediazione è fondamentale soprattutto quando si tratta di una questione transnazionale o sono coinvolte persone di culture diverse); 4. informazione/formazione – la formazione di esperti di compliance è oggi una necessità per la complessità della compliance in ogni diverso sistema e anche per questioni considerate “sensibili” dalle norme nazionali, europee e internazionali (ad esempio, la complessità della finanza islamica e così via). Allo stesso modo, la diffusione di informazioni su tutti gli aspetti della compliance e sui temi a essa collegati è estremamente importante: se le procedure e i controlli sono chiari, accertati e conosciuti, questo porta ovviamente a una migliore compliance. In conclusione è necessario diffondere la cultura della legalità ma allo stesso tempo è necessario che le regole siano chiare, semplici, facili da usare, concrete e soprattutto “convenienti da seguire”. In questo lavoro è compito del compartiste individuare e suggerire le scelte possibili, ovviamente restando un problema di scelta politica la loro adozione.