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VITO ARMANDO LAUDICINA

Gesso risorsa naturale a basso costo per l’agricoltura: Efficace come fertilizzante, ammendante e correttivo

  • Autori: Vito Armando Laudicina; Caterina Lucia; Sofia Maria Muscarella; Sara Paliaga
  • Anno di pubblicazione: 2023
  • Tipologia: Articolo in rivista
  • OA Link: http://hdl.handle.net/10447/622309

Abstract

Il gesso o calcio solfato diidrato è un minerale la cui formula chimica è CaSO4 · 2H2O. La forma pura contiene, in peso, il 46,5% di anidride solforica (SO3), il 32,6% di ossido di calcio (CaO) ed il 20,9% di acqua (H2O). È un minerale di origine evaporitica molto diffuso in natura, che si forma per precipitazione diretta da acque marine soprasature e si rinviene entro una sequenza di rocce sedimentarie. In Sicilia le rocce sedimentarie evaporitiche appartengono alla Formazione Gessoso-Solfifera del Messiniano (7.246 e 5.332 milioni di anni fa) ed occupano una superficie di 125.395 ha (Figura 1). La Formazione Gessoso-Solfifera si estende principalmente nel settore centro-meridionale dell’Isola (province di Agrigento, Caltanissetta ed Enna), ma con affioramenti riscontrabili anche in aree della Sicilia occidentale (province di Palermo e Trapani) e nelle propaggini nord-orientali del gruppo montuoso dei Peloritani in provincia di Messina. Grazie alla presenza di questa particolare formazione geologica, sul territorio regionale, sono presenti diverse miniere di gesso comunemente associate alle miniere di zolfo. Il gesso è un materiale molto versatile utilizzato nel campo dell’edilizia e delle arti decorative, in industria ed in agricoltura. In seguito alla sua estrazione, il gesso viene macinato per ottenere un prodotto composto da particelle di dimensione variabile per essere utilizzato in agricoltura come ammendante, fertilizzante e correttivo (Figura 2). Esso può anche essere ottenuto come sottoprodotto dell’industria dei fertilizzanti fosfatici. Noto anche come concime dei poveri, viene utilizzato in agricoltura almeno fin dal XVIII secolo. Il mezzadro lo utilizzava come fertilizzante l’anno prima di abbandonare le terre coltivate in modo da risparmiare sui costi di gestione. Ancora oggi il basso prezzo di mercato (da 20 a 70 euro al quintale, in base alla purezza ed alla granulometria) permette un facile accesso a tale risorsa naturale. L’effetto benefico del gesso sulla fertilità del suolo e sulla crescita delle piante fu una scoperta casuale. Agli inizi del XVIII secolo, Benjamin Franklin, dopo aver fatto scrivere sulla pendice di una collina “Questa terra è stata intonacata”, con la polvere di gesso, osservò una crescita più lussureggiante del manto erboso nelle sue vicinanze, deducendo quindi che il gesso aveva una funzione fertilizzante. È, comunque, da tenere presente che essendo, fondamentalmente, un sale inorganico, se presente o apportato in elevate quantità può diminuire la fertilità del suolo e pertanto la crescita delle piante soprattutto a causa dell’elevata pressione osmotica. Il gesso si accumula nei suoli o perché questi evolvono su un substrato gessoso o perché, nelle regioni aride e semiaride, le scarse piogge annuali non sono in grado di dilavare i sali solubili ed il gesso. In tali suoli la presenza di gesso condiziona fortemente le proprietà fisiche (tessitura e struttura), chimiche (capacità di scambio cationico e rapporto Na+/Ca2+) ed idrologiche (infiltrazione di acqua nel suolo). I suoli gessosi sono definiti tali quando presentano un accumulo di gesso maggiore del 5%, di cui almeno l’1% di origine secondaria (Figura 3). Lo strato di suolo in cui si accumula il gesso viene chiam ato orizzonte gypsico. Quando l’accumulo di gesso raggiunge livelli sufficientemente elevati, e lo strato in cui si è accumulato manifesta un indurimento irreversibile l’orizzonte viene chiamato petrogypsico. Quest’ultimo orizzonte non può essere attraversato dalle radici delle piante e non si disgrega con l’acqua rendendo il suolo inospitale per le piante. Il gesso in agricoltura viene utilizzato per la bonifica dei suoli sodici, per migliorare la struttura del suolo e controllare l’erosione aumentando l’infiltrazione dell’acqua, per apportare elementi nutritivi quale calcio (Ca2+) e zolfo (SO42-), e per ridurre la mob