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ISABELLA MARIA LO PRESTI

La registrazione dei partiti politici nella disciplina portoghese e italiana. L’impatto del soft law sovranazionale come fattore di convergenza tra modelli di regolazione differenti

Abstract

Uno sguardo agli ordinamenti europei che hanno scelto di adottare discipline pubblicistiche in materia di partiti politici mostra come esse presentino alcuni elementi di uniformità rispetto ai quali il presente contributo si propone di sviluppare una riflessione riguardo alla possibile influenza esercitata dalla produzione di atti di soft law sovranazionale. È infatti possibile evidenziare come alcune scelte operate dai legislatori statali, tra cui principalmente l’istituzione di registri nazionali dei partiti, hanno finito per circolare ed essere innestate in diverse realtà ordinamentali, condividendo la medesima finalità, ossia, garantire standard comuni di democrazia interna e al contempo migliorare la trasparenza del sistema dei partiti. Al fine di meglio definire l’oggetto della presente ricerca si è ritenuto opportuno circoscrivere l’analisi al profilo relativo alla disciplina dell’organizzazione interna dei partiti per verificare se, anche nel contesto di ordinamenti che hanno adottato un diverso modello di costituzionalizzazione dei partiti, l’influenza prodotta dagli atti di soft law sovranazionali ha prodotto una convergenza delle discipline nazionali verso comuni strumenti e procedure di regolazione. A tal fine sono stati individuati due case-studies, espressione di due diversi paradigmi costituzionali in materia di partiti politici, rappresentati dall’articolo 49 della Costituzione italiana e dalle diverse disposizioni che la Costituzione portoghese dedica alle formazioni partitiche, punto di partenza di una più articolata analisi diacronica degli interventi dei legislatori di entrambe le realtà ordinamentali in esame.